Trasferimenti a Malpensa, i dipendenti Air Italy pronti allo sciopero

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MALPENSA– La posizione dei sindacati confederali è chiara: il ritiro dei 51 trasferimenti da Olbia a Malpensa e la promozione «di un vero piano industriale di sviluppo». Si conclude dunque senza un accordo l’incontro al Ministero per lo Sviluppo economico tra i vertici di Air Italy, i rappresentanti dei lavoratori e le istituzioni sarde. Cgil, Cisl e Uil si preparano allo sciopero.

Strafottenza inaccettabile

All’uscito dall’incontro il segretario generale di Uiltrasporti Sardegna, William Zonca, ha parlato di «strafottenza inaccettabile». E ha sottolineato: «Air Italy sta portando avanti le sue scelte in maniera unilaterale senza guardare in faccia nessuno. La rottura del sistema consolidato delle relazioni sindacali porterà a nuove azioni di sciopero». Davanti alla decisione della nuova Meridiana di trasferire 50 tecnici dalla sede di Olbia a quella di Malpensa, scelto dalla compagnia come nuovo hub di riferimento dove basare i propri voli intercontinentali, si era espresso nelle scorse settimane in modo negativo anche il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli (Movimento5Stelle), definendola «una decisione inaccettabile».

Clima ostile

Già nelle scorse settimane Air Italy aveva ribadito l’elementarità della propria posizione. Ovvero: se gli aerei sono a Malpensa, i tecnici devono lavorare a Malpensa. Ma davanti alla chiusura del mondo sindacale, il vicepresidente Marco Rigotti ha avvisato tutti: «Se l’azienda sarà costretta a operare in un ambiente ostile, il progetto Air Italy, già di per sé molto sfidante e caratterizzato da un enorme impegno finanziario, verrà abbandonato». E ancora: «Il piano delle attività di Maintenance, azienda oggi autonoma ma destinata a essere incorporata in Air Italy dopo l’estate, permetterà non solo di mantenere a Olbia l’attuale organico, ma anche di crescere da subito».

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