Treni ridotti e sovraffollati. I pendolari: impossibile mantenere le distanze

MILANO – Nei bar e nei negozi ad un metro di distanza, sui treni assembrati e affollati come sempre. Il paradosso dell’emergenza coronavirus corre sui treni del servizio regionale lombardo. La denuncia dei pendolari delle linee, RFI e Ferrovie Nord, che dalla provincia di Varese raggiungono Milano: «Impossibile» mantenere le distanze di sicurezza previste dal decreto di domenica 1 marzo sul coronavirus.

Sovraffollamento

Il criterio “droplet”, ovvero la distanza di un metro prescritta dal decreto come prerequisito per mantenere aperti bar, ristoranti, negozi, musei e chiese, sui treni regionali dei pendolari è pura utopia. Lo dimostrano le immagini che i comitati pendolari stanno facendo circolare sin da ieri mattina, lunedì 3 marzo. Che sia il Milano Porta Garibaldi-Varese-Porto Ceresio o il Busto Nord-Milano Cadorna poco cambia: gli effetti della riduzione delle corse e delle composizioni dei treni, messe in atto dalla compagnia ferroviaria regionale in risposta alla riduzione del 60% delle presenze sui convogli, registrata dall’avvio delle misure di restrizione per l’emergenza coronavirus in Lombardia, sono quelli del sovraffollamento dei treni che viaggiano negli orari di punta frequentati dai pendolari. Con passeggeri costretti anche a stare in piedi.

La preoccupazione dei comitati

Il Comitato pendolari Trenord Busto Arsizio denuncia la sistematica riduzione delle composizioni dei treni sulla linea del Malpensa Express: il cosiddetto «treno singolo», con la composizione standard per un locomotore, è da tempo ritenuto insufficiente per le esigenze dei pendolari della tratta verso Milano, e lo è anche in periodo di coronavirus. Il comitato pendolari Gallarate-Milano, premettendo di voler rivolgere una «domanda costruttiva, non polemica», si chiede se «per Trenord vanno bene le condizioni di viaggio» sui treni sovraffollati, «visto i rischi che ci sono», nel malaugurato caso in cui un contagiato dovesse mai salire su una di queste carrozze. La compagnia regionale nei giorni scorsi aveva risposto alle polemiche sulla riduzione del servizio (necessaria anche per le operazioni di sanificazione dei mezzi, ribadite anche nell’ultimo decreto firmato dal premier Giuseppe Conte) sottolineando come fosse stato operato un taglio per solo l’8% delle corse, contro una riduzione del 60% delle presenze dell’utenza.

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