Uffici nell’ex caserma, Bianchi e Fontana: «Si può fare e cambiamo il volto a Varese»

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VARESE – «Uffici e sede della polizia locale nell’ex Caserma Garibaldi. Così cambierò il volto a Varese. Una città che con l’amministrazione Galimberti si è ritirata attorno alle quattro vie del centro e che invece io voglio rilanciare riconquistando tutti quegli spazi, a partire da piazza Repubblica, abbandonati al degrado e alla microcirminalità». Matteo Bianchi rilancia la proposta sul futuro della Garibaldi e il governatore Attilio Fontana e l’assessore alla Cultura Stefano Bruno Galli ci mettono il sigillo. «Si può fare. Quella di Matteo Bianchi è un’idea brillante – dicono – e l’Accordo di programma si può modificare. Come è stato cambiato quello originale, che prevedeva la costruzione del teatro proprio qui in piazza, prima del Politeama».

Il nuovo municipio nell’ex Caserma Garibaldi

Il candidato sindaco del centrodestra sta giocando questa campagna elettorale in vista del ballottaggio martellando sui progetti illustrati nella “fase primo turno”. E li sta puntellando. Aggiungendo sostanza politica e amministrativa. E quello della caserma, come nuova casa comunale, è uno dei cavalli di Bianchi. Progetto che, con il lasciapassare regionale di Fontana e Galli, diventa così qualcosa di più di una semplice suggestione. E si lega all’altro progetto messo in campo: il rilancio turistico e culturale di palazzo Estense.

Ma partiamo da piazza Repubblica. «Un luogo simbolico, importante e strategico – dice Matteo Bianchi – e ringrazio Fontana e Galli per la presenza e per la vicinanza di Regione a Varese. L’importante investimento fatto per il recupero di questa piazza e della caserma sono lì a dimostrarlo. Detto questo noi del centrodestra abbiamo una visione della città “impaludata” dal sindaco Galimberti. E vogliamo ridare respiro a Varese. A partire dalla riconquista di alcuni spazi. E’ assodato che quando si vuole riqualificare edifici abbandonati bisogna mettere le funzioni pubbliche. Soprattutto quelle dislocate in sede secondarie. E la caserma sarebbe il luogo ideale. Perché è sotto gli occhi di tutti che quando gli ambulanti se ne vanno la piazza torna a essere terra di nessuno».

La sciocca polemica o le spettro del danno erariale

A dare le garanzie politiche sul trasloco del Comune nell’ex caserma c’è Attilio Fontana, il quale prima da sindaco e poi da presidente della Regione conosce molto bene i termini dell’Accordo di programma sottoscritto anche dall’università dell’Insubria.

«L’idea di Bianchi è brillante – spiega Attilio Fontana – e deve essere portata avanti. Chi sostiene, come ha fatto Galimberti, che l’Accordo non è modificabile ha innescato una polemica sciocca. Ricordo che l’idea originaria prevedeva la costruzione di un teatro dove oggi c’è ancora l’Apollonio, eppure è stata modificata. Il progetto è quindi percorribile». E Bianchi rassicura: «Non ci sarà alcun danno erariale, le modifiche si potranno fare a costo zero e in sintonia con Regione»

E l’assessore alla Cultura Stefano Bruno Galli si riallaccia a Palazzo Estense: «Una vera gemma culturale nell’intero panorama della Lombardia. Liberare quel luogo dalla burocrazia significa mettere in campo un vero progetto di rilancio di quel patrimonio».

E i tempi di realizzazione? Bianchi li fissa: «Se divento sindaco questo sarà un obiettivo di mandato. E che davvero cambierà il volto a Varese».

Politeama o Apollonio? Tutti e due

Da piazza Repubblica ci sposta in piazza Montegrappa per un incontro con le associazioni culturali “guidate” da Filippo De Sanctis e dall’ex assessore alla Cultura Simone Longhini, entrambi candidati nelle liste di Forza Italia. E il discorso, oltre che sulla necessità di rilanciare la cultura e le realtà che le danno vita in città, sull’assessore Roberto Cecchi che (dice De Sanctis) «è scappato da Varese e nessuno ha spiegato il motivo», è finito sul teatro Apollonio. Bianchi ha già detto di volerlo mantenere, perché «gli spazi culturali non si chiudono, semmai vanno incrementati. E Varese può avare, anzi merita due teatri. Il Politeama con un a dimensione più cittadina e l’Apollonio che può avere un respiro più ampio».

E qui si torna all’Accordo di programma con Regione. «Il progetto originale come ho ho già detto è già stato cambiato e si può ancora cambiare. La decina di milioni stanziati per il Politeama, si possono spostare per recuperare l’Apollonio. E se c’è la necessità di reperire altre risorse per riqualificare anche il teatro di piazza XX Settembre non sarà certo Regione a tirarsi indietro».