Un abbraccio più forte del Covid alla Rsa Sant’Erasmo di Legnano grazie alla Spi Cgil

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LEGNANO – «Ciao nonnina, finalmente!». «Oh i miei nipoti, che piacere! Venite a farvi abbracciare, cari». La “nonnina”, felicissima, è stata la prima a riunirsi fisicamente questa mattina, giovedì 11 marzo, ai familiari nella Rsa Sant’Erasmo di Legnano, dopo la consegna della “stanza degli abbracci” donata dalla Spi Cgil Lombardia: la prima nell’Alto Milanese a pochi giorni dalle consegne di Pavia, Lodi, Alzano Lombardo (Bg), Milano e Lecco. Uno strumento semplice ma efficace e graditissimo per stringere la mano, abbracciarsi e scambiarsi anche un bacio in assoluta sicurezza. Alla faccia del Covid e delle restrizioni che da un anno ostacolano le relazioni fra gli affetti familiari. Il sindacato dei pensionati lombardo ne ha acquistate 18, una per ogni comprensorio territoriale (le 12 province della regione più la Valcamonica e il Ticino Olona); alcuni territori hanno poi raddoppiato l’offerta, acquistando loro stessi una stanza degli abbracci da donare. Le strutture gonfiabili si montano in un minuto (vedi il video qui sotto) e sono prodotte a Reano (To) da un’azienda di mongolfiere e strutture gonfiabili, che ha voluto fare la sua parte nel fronteggiare l’emergenza sanitaria. Sono facilmente collocabili sia dentro che fuori dagli edifici e a separare le persone è soltanto una parete in Pvc trasparente.

Prima “stanza degli abbracci” del territorio

«Queste donazioni – ha spiegato Valerio Zanolla, segretario generale dello Spi Lombardia – riflettono la nostra particolare attenzione alle persone anziane e ai pensionati ospiti delle 700 case di riposo lombarde. È un’idea utile, che vediamo all’opera con soddisfazione di tutti. Un “contagio” positivo: abbiamo lanciato un messaggio che è stato raccolto da più parti, con ulteriori ordinativi. C’è chi non poteva incontrare i parenti da un anno, assistiamo a scene commoventi. La situazione – ha proseguito Zanolla – rimane complicata, si sono superati i 100.000 morti e nella prima fase le più colpite sono state proprio le Rsa. Ora il nostro impegno è trovare soluzioni». Zanolla ha poi lamentato la difficoltà di dialogo con la Regione: «Chiediamo alle Rsa di aiutarci a dialogare con essa, come facciamo con profitto con altri enti locali quali i Comuni».

Radice: «Recuperare le relazioni sociali»

legnano stanza abbracci santerasmoAlla donazione e inaugurazione della “stanza degli abbracci” nella Rsa di via Ferraris c’erano anche il direttore generale Livio Frigoli, il sindaco di Legnano Lorenzo Radice e la vice Anna Pavan. «Questo gesto – ha detto il sindaco – mi tocca come lavoratore (Radice è manager in una fondazione che opera nel sociale, nda), come cittadino e come sindaco. L’emergenza ha causato lontananza e incomunicabilità, creando una situazione dura e difficile che qui è stata ulteriormente aggravata da quello che stava vivendo la città. Ora vediamo, se non ancora la fine, la prospettiva di una lenta soluzione. La Rsa Sant’Erasmo è stata la prima ad attivarsi per cercare soluzioni ai tanti, gravi problemi che si sono presentati. Barriere e costrizioni che ci ha imposto il Covid, qui sono state vissute in maniera esasperata, facendo venire meno le relazioni sociali. Fra i primi impegni della mia Amministrazione c’è quello di far riprendere le relazioni e le comunicazioni sociali: stiamo lavorando su tanti progetti per recuperare spazi di dialogo non solo fra gli anziani, ma anche fra i giovani».

Godano: «Manca la spinta dalla Regione»

«Siamo quotidianamente impegnati – ha aggiunto il presidente della Fondazione Sant’Erasmo, Domenico Godano – nel tentativo di preservare la qualità della vita dei nostri ospiti, nonostante la pandemia. La nuova “stanza degli abbracci” darà il contributo decisivo, permettendo di incrementare le interazioni fisiche degli anziani con le famiglie: grazie di cuore alla Spi Cgil per il dono graditissimo. Nella struttura – ha tenuto a precisare Godano – abbiamo vaccinato quasi il 100% dei lavoratori, che meritano un abbraccio anche loro. Io ho quattro nipoti, di cui uno di pochi anni, ma ho sempre paura ad avvicinarli e abbracciarli. All’interno della Rsa cerchiamo di mantenere la massima attenzione. Siamo una delle poche Rsa ad avere alle spalle una Fondazione, il che ci ha permesso di non arretrare ancora di più. Quello che manca è una spinta dalla Regione, basti dire che le rette sono le stesse da 15 anni ma le esigenze nel frattempo sono molto cambiate. Ringrazio i cittadini di Legnano che sono stati molto attenti e che ci hanno così permesso di superare in parte una crisi economica non indifferente».

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