Un codice etico per Samarate: Zocchi chiede la firma congiunta ai candidati

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SAMARATE –  Divieto di ricevere regali, contrasto al conflitto di interessi, al clientelismo e alle pressioni indebite, trasparenza degli interessi finanziari e del finanziamento dell’attività politica, nomine basate esclusivamente sul merito, piena collaborazione con l’autorità giudiziaria in caso di indagini, obbligo di rinuncia alla prescrizione e alle dimissioni in caso di rinvio a giudizio per gravissimi reati di mafia e corruzione: sono alcuni tra i precetti contenuti nella Carta di Avviso Pubblico, una sorta di codice di comportamenti etici da seguire per una buona politica. Temi quanto mai attuali considerati la cronaca giudiziaria degli ultimi giorni in provincia di Varese, e che a Samarate prende in mano il candidato sindaco della lista Cambiare si può, Tiziano Zocchi.

Il nostro territorio chiede legalità

Pur non essendo Samarate coinvolta nelle vicende, Zocchi sottolinea come da queste, «sia venuto allo scoperto un sistema di malaffare che coinvolgeva partiti che amministrano molte città della nostra zona», riportando alla memoria l’arresto del sindaco Rivolta nella vicina Lonate Pozzolo, solo due anni fa. Vicende per cui viene naturale alzare «a gran voce un grido che chiede legalità nei nostri territori. Diciamo basta ad un sistema in cui pochi hanno infangato la nostra zona per i loro interessi. Le nostre città sono di tutti, non certo ostaggio degli interessi di pochi!».

Primo passo: firma congiunta di un codice etico

Da qui, la voglia di dare un segnale concreto, di fare un primo passo: per questo tutte e cinque le liste a sostegno di Zocchi chiedono agli altri candidati «una voce  forte per la legalità e contro il malaffare, pronti a denunciare qualsiasi atto contro la legalità e contro rispetto delle istituzioni». Invitandoli a firmare il codice etico per la legalità, che si propone come uno strumento semplice, nato dal basso, per la prevenzione di corruzione, mafie e cattiva amministrazione. Non un insieme di norme calate dall’alto, ma una condotta etica per gli amministratori locali ispirata ai principi di trasparenza e imparzialità. Una semplice firma congiunta per ribadire che «la nostra è una città che non accetta compromessi».

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