Scontro in piazza tra Paragone e Cassani. Il sindaco: “Non escludo le dimissioni”

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GALLARATE – Doveva essere il flash mob dei Cinque Stelle è finita con un teso a faccia a faccia tra il senatore Gianluigi Paragone e il sindaco Andrea Cassani. Scambio di accuse in diretta, sotto gli occhi dei passanti e delle persone che in quel momento, poco dopo le 12 di oggi,  domenica 19 maggio, uscivano dalla funzione religiosa nella  vicina basilica. Sbocco inaspettato di una mattinata che avrebbe semplicemente dovuto, come da annuncio, segnalare  la rabbia dei pentastellati per il “sistema feudale” scoperto a Gallarate dalla magistratura, che ha incarcerato o indagato una batteria di politici e affini. Per i Cinque Stelle, Cassani dovrebbe dimettersi a causa della contiguità politica (non penale) con Nino Caianiello, il dominus del sistema, e i suoi uomini. Fatti noti, al centro della clamorosa inchiesta che ha decapitato Forza Italia in provincia di Varese. Ebbene, nel mezzo del discorso improvvisato da Paragone davanti al municipio si palesa Cassani. E sono scintille. I contenuti del serrato dialogo sono nel video che pubblichiamo di seguito. Pleonastico riassumerlo, vale guardarlo.

“Devo parlare con Giacomo Caliendo”

Da segnalare soltanto che Andrea Cassani non ha escluso la possibilità di rimandare la città alle urne. A margine dello scontro in piazza, a Malpensa24 conferma l’eventualità, ma non prima di aver incontrato il commissario di Forza Italia Giacomo Caliendo. “Devo parlare con lui nei prossimi giorni”. Come noto, i berlusconiani hanno già fatto sapere di essere pronti ad andare avanti, nonostante tutto. Per Caliendo non ci sarebbe la necessità di un rimpasto di giunta.  E nemmeno, per il momento, l’opportunità di un appoggio esterno. Tutto rinviato all’incontro tra lui e ilprimo cittadino. Ma la notizia è la dichiarazione di Cassani di essere pronto a valutare il rompete le righe. Del resto, non è un mistero che la Lega stia soffrendo, e non poco, la contiguità politica avuta con Forza Italia e, tra loro, con il gruppo del mullah Nino Caianiello. Ma una decisione in merito potrebbe arrivare soltanto dopo le europee: molto dipenderà dal risultato.

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