Univa: «A Varese tanta cassa integrazione e poco export». Serve il Recovery Fund

varese aime recovery fund

CASTELLANZA – «Il Recovery fund deve costruire l’Italia del 2030». Con queste parole Roberto Grassi, presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, riassume le aspettative delle imprese del territorio emerse durante l’ultimo incontro del consiglio generale dell’associazione che si è riunito, per la prima volta in presenza dopo il lockdown, alla Liuc di Castellanza.

Cassa integrazione aumenta, export diminuisce

L’incontro è stato un’occasione per fare un bilancio sull’economia varesina. «Le cose vanno un po’ meglio, ma la situazione rimane critica», dicono da Univa. È vero, infatti, che le ore di cassa integrazione ordinaria sono in riduzione mese su mese (1,6 milioni a luglio, contro le 4,7 di maggio e le 3,4 di giugno), ma rimane impietoso il confronto su base annua. Tra cassa ordinaria, straordinaria e in deroga nel periodo gennaio-luglio 2020 si è registrato un monte ore in aumento del 721 % rispetto allo stesso periodo del 2019. Rimane, poi, il dato dell’export che a Varese nel primo semestre è diminuito del -15,6% rispetto ad un anno fa. «Un trend in discesa – precisa Grassi – iniziato prima del Covid».

Il Recovery fund va sfruttato

Gli imprenditori varesini hanno quindi gli occhi puntati sul Recovery Fund e sui 209 miliardi che l’Europa, tra risorse a fondo perduto e prestiti, metterà a disposizione del nostro Paese. «Un’opportunità da non perdere per tracciare le traiettorie di sviluppo dei prossimi anni e per iniziare oggi a costruire l’Italia del 2030 e, perché no, con un po’ di ambizione del 2050», dice il presidente Grassi.

Guardando al futuro

Il consiglio si è svolto all’università Liuc, «simbolo significativo e concreto della visione di Univa, che da sempre è rivolta al futuro, allo sviluppo di nuove competenze e all’alta formazione dei nostri giovani», dicono gli industriali. Che chiedono alle istituzioni uno sguardo di lungo periodo. Sguardo che la Liuc costantemente applica. «Abbiamo ospitato con piacere il primo atto della ripartenza “fisica” della nostra vita associativa dell’Unione Industriali. È stata l’occasione per informare i componenti del Consiglio generale di Univa sulla ripresa delle lezioni e sulle misure adottate per il rientro in presenza, in sicurezza», ha commentato il Rettore Federico Visconti.

Un evento digitale con Confindustria

Ecco perché Univa propone di presentare le sue idee in un evento digitale che l’Unione Industriali sta organizzando: una diretta streaming dal titolo “Disegniamo il futuro” che si terrà lunedì 5 ottobre, alle ore 15, alla quale interverrà anche il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Per partecipare non occorrono iscrizioni basterà cliccare sul seguente link.

Secondo l’Unione, comunque, l’approccio al Recovery fund dovrà basarsi su cinque punti:

  1. Il Piano deve dare all’Italia uno sguardo di medio/lungo periodo, ci deve dire cosa vogliamo diventare da qui al 2030, quali sono i driver di sviluppo per i prossimi anni. Non deve essere interpretato come uno strumento anticiclico per uscire dalla crisi economica del Covid.
  2. Il Piano è un’opportunità unica per vere riforme strutturali attese da anni per modernizzare il sistema scolastico e l’efficienza della pubblica amministrazione.
  3. Ogni singolo progetto inserito nel piano deve avere la caratteristica di essere misurabile negli impatti e nel suo stato di avanzamento.
  4. Pensiamo sia meglio togliere il capitolo salute dall’elenco, per finanziare gli interventi in questo settore strategico attraverso il Mes e liberare così ulteriori risorse per 35 miliardi.
  5. Il Piano non può prescindere da una parallela strategia di rientro dal debito pubblico”.
varese univa recovery fund – MALPENSA24