Uyba e Futura, chi gioca e chi no: le russe arrivano, le sarde no

BUSTO ARSIZIO – Gli effetti (collaterali) del coronavirus continuano a farsi sentire anche nel mondo dello sport, dove col passare dei giorni e col diffondersi dell’epidemia ci si inizia davvero a chiedere se giocare – rigorosamente a porte chiuse –  abbia un senso. Ma tant’è…

Qui Uyba: si gioca

Il tira e molla internazionale fra Uyba e Dinamo Kazan (con i russi che si erano rifiutati di imbarcarsi per Malpensa, sperando forse che la Cev imponesse di giocare in campo neutro) si è risolto con una prima vittoria italiana “fuori dal campo”: il return match di Coppa Cev si giocherà regolarmente al PalaYamamay di Busto Arsizio il prossimo mercoledì 11 marzo (ore 20.45 a porte chiuse). Ora però spetterà alle farfalle di Lavarini – attese domenica dalla trasferta in campionato contro Casalmaggiore – centrare la vittoria più importante e più difficile: quella sul campo. Una partita, quindi, che continua a riservare colpi di scena: to be continued… 

Qui Futura: non si gioca

In serie A2 la Futura Volley Giovani Busto Arsizio domenica avrebbe dovuto giocare al PalaSanLuigi di Sacconago (a porte chiuse) la gara di Pool Promozione contro l’Olbia, ma il presidente delle sarde, Gianni Sarti, ha annunciato la decisione di disertare la trasferta in Lombardia: “Con riferimento alla partita da disputare a Busto Arsizio in una zona, purtroppo, con una densità di contagiati dal Covid-19 molto alta – tra le più alte in Italia e in Europa – comunico che la nostra società ha deciso di disertare l’incontro, con molto rammarico sia nei confronti dei tifosi che della società di casa. Le motivazioni sono tante, credo prevedibili e auspico almeno in parte condivisibili. In primis partire da una città e una provincia (Olbia) con contagiati zero e far partire 15 persone per disputare una partita in un palazzetto che tra giocatrici e addetti ai lavori conterà circa 50 unità, con anche un viaggio prima in aereo per Milano e successivamente in pullman per Busto, dormire in un Hotel del posto, giocare ecc. e poi la sera stessa rientrare a Olbia, è un rischio che come presidente non mi sento di prendere; nei confronti delle giocatrici e dello staff in primis, nei confronti di coloro che vivono e risiedono nel medesimo resort dove alloggia la nostra squadra e a tutta la nostra zona, ripeto, al momento ancora esente da casi di questo tipo. Sto ricevendo forti pressioni da diverse parti: il nostro medico sociale mi ha consigliato chiaramente di non effettuare questa trasferta, i politici locali e regionali mi hanno chiamato esortandomi anche loro a prendere la medesima decisione. Ci sono momenti in cui è necessario fare delle scelte, anche se in questi casi si è da soli, e per me il momento è arrivato: l’Hermaea non andrà in trasferta a Busto Arsizio, lo devo a tutti quelli di cui sopra e alla mia terra. Con quanto scritto non voglio fare alcuna polemica nei confronti di nessuno: è un momento nel quale dobbiamo restare tutti uniti e cercare di capire, insieme, come poter far sì che questa grave problematica possa incidere con il minor danno possibile nelle nostre vite, sportive e non. Mi auguro che quanto da noi deciso non comporti, oltre alla sconfitta a tavolino per 3 a 0, ulteriori penalità di nessun altro tipo a carico della nostra società”.    

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