Quel “vaffa” l’abbiamo sentito proprio tutti

lite seggi fagnano replica
Dopo aver letto la replica dell’elettore coinvolto nel diverbio avvenuto presso il seggio 1, domenica 26 maggio, mi sento in dovere di riportare l’esatto avvenimento dei fatti avvenuti dentro al seggio e, fuori, davanti alla porta.
Innanzitutto nel corso della giornata ci sono stati solamente tre elettori che hanno contestato il regolamento. Il primo episodio è avvenuto all’apertura del seggio, ma alla richiesta da parte del presidente di consegnare le schede per l’inserimento nell’urna non c’è stata polemica, ma solo la richiesta di delucidazioni che sono state immediatamente poste alle conoscenza del soggetto, il quale senza alcuna protesta e con educazione ha accettato tale regolamento ministeriale.
Il secondo elettore ha polemizzato, dichiarando di aver già svolto il ruolo di presidente e che, a suo parere, il regolamento non prevedeva quanto indicato dal presidente e ha personalmente inserito le schede, facendo vedere a tutti i componenti del seggio il corretto inserimento nelle urne.
Il terzo e, per tutti, spiacevole episodio è stato quello oggetto di questa replica.
L’elettore, come testimoniato dai componenti del seggio, una volta uscito dalla cabina a lui indicata per esercitare il proprio diritto di voto, si è recato davanti al presidente e con arroganza ha inserito le schede nelle urne senza mostrarne il corretto inserimento (da qui il timore dello scambio delle urne, tant’è che al termine delle votazioni, il seggio completo alla presenza dei rappresentanti di lista e dei carabinieri ha dovuto procedere all’apertura di entrambe le urne) e dichiarando che a lui non importava nulla, che in tutti i seggi gli elettori inserivano le schede nelle urne e che, secondo le sue conoscenze, non esisteva alcun regolamento che prevedesse l’inserimento delle schede nelle urne da parte del presidente di seggio. Probabilmente l’elettore non era a conoscenza della riunione che è stata fatta venerdì sera presso gli uffici comunali e nel corso della quale è stato consegnato il regolamento ministeriale di cui tutti i presidenti e segretari erano in possesso nel corso delle operazioni di voto. Ci tengo pertanto a riportare un estratto di tale regolamento, il quale al punto 15.8 recita quanto segue
“Al momento della riconsegna della scheda, il presidente: […] deposita la scheda nell’urna. […] Se l’elettore non riconsegna la scheda o la matita, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 103 a euro 309. Il presidente fa prendere immediatamente nota di tali infrazioni nel verbale del seggio, per farne denunzia non appena completate le operazioni elettorali.”.
Orbene, alla luce di quanto poc’anzi affermato, si precisa che nessuna spiegazione è stata richiesta e non è stato nemmeno chiesto di mostrare il regolamento, che era appoggiato sui tavoli accanto alle urne.
Anzi, l’elettore ha iniziato a inveire in modo aggressivo nei confronti del seggio elettorale e uscendo ha letteralmente mandato a quel paese con epiteti coloriti il presidente e tutto il seggio. Tali affermazioni sono state confermate dai membri del seggio presenti e da chi ha assistito alla discussione. Il presidente di seggio ha risposto all’elettore, difendendo la propria figura e quella del proprio seggio, dicendo che nessuno lo aveva offeso e si rivolgeva allo stesso dando del Lei mentre l’elettore dava del Tu senza alcuna forma di rispetto. Si precisa che nel seggio era presente un elettore coinvolto da legami di parentela all’elettore in questione, il quale dopo aver sentito la versione dei componenti del seggio, usciva e riprendeva il proprio parente e diceva al presidente di svolgere il proprio lavoro fino in fondo e segnalare quanto accaduto. L’elettore, accortosi probabilmente dell’errore commesso, rientrava nel seggio e, davanti ai membri del seggio, tentava di difendere la propria persona, dicendo di aver mandato a quel paese il presidente senza epiteti coloriti (mandare a quel paese con o senza epiteti coloriti non cambia la sostanza dell’offesa). Purtroppo, però, all’interno del seggio si è sentito un “vaf*******” chiaro e forte. Si ritiene che scusarsi con il seggio sarebbe stato il modo migliore per chiudere il diverbio in modo civile e senza conseguenze.
Un’altra inesattezza è che non è stato l’elettore a recarsi dal carabiniere che presidiava i seggi, ma il carabiniere stesso è accorso al seggio 1 chiedendo cosa stesse succedendo, poiché accortosi di una discussione in corso.
In merito alla dichiarazione che il presidente abbia contattato in precedenza il comune, ritengo che sia semplicemente una questione di sicurezza, in quanto gli elettori poco informati pretendono di conoscere esattamente il regolamento che probabilmente nessun membro dei seggi domenica conosceva a memoria, poiché molto complesso e preciso per ogni singola operazione: dalla preparazione del seggio alla riconsegna dei verbali al termine delle votazioni.
Alla luce dei fatti ritengo che la figura di presidente sia quella di un pubblico ufficiale e offendere un pubblico ufficiale, mancando di rispetto e non rispettando il regolamento, sia un atto scorretto e perseguibile per legge!
Infine, i fatti sono stati messi a verbale come previsto dal regolamento e con tanto di nominativi dei testimoni che hanno assistito all’episodio.
Umanamente ritengo che le persone vadano rispettate, indipendentemente dalla carica che ricoprono, soprattutto se stanno svolgendo un incarico assegnato dallo Stato, per il tramite delle Corti d’Appello, al fine di permettere a tutti di poter esercitare il proprio diritto di voto. Ricordo, inoltre, che tutti i componenti dei seggi lavoravano dal sabato pomeriggio e la stanchezza e più che legittima e doveva essere riconosciuta da tutti gli elettori. Forse se ci fosse stato rispetto da parte dell’elettore, non ci sarebbe stato alcun diverbio (come infatti non accaduto con i due elettori che volevano inserire le schede nelle urne), e di certo l’inserimento delle schede nelle urne sarebbe stato concesso purché effettuato con calma e senza arroganza!
In merito alle accuse di scorrettezza del presidente, si precisa che lo stesso, nel corso della giornata e al termine delle votazioni ha ricevuto apprezzamenti per i modi gentili riservati agli anziani nello spiegare come effettuare le votazioni e per aver espletato le proprie funzioni nel pieno rispetto della legge. È risaputo che quando un soggetto cerca di far rispettare qualsiasi tipo di regolamento, risulta essere antipatico e aggressivo a chi non intende seguire le regole.
Il regolamento, infine, era pubblicato da settimane sul sito del ministero. La legge non ammette ignoranza. Mi auguro che la prossima volta, l’elettore in questione, e chi come lui, prima di recarsi al seggio e contestare le operazioni, si informi sul regolamento.
Il presidente del seggio 1 di Fagnano Olona
vaffa sentito da tutti – MALPENSA24