I vandali sfregiano Palazzo Cicogna: cestino devastato e rifiuti ovunque

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BUSTO ARSIZIO – I vandali prendono di mira Palazzo Cicogna. Cartacce, bicchieri di carta, bottiglie di plastica, perfino un paio di scarpe ormai ridotte malissimo. Tutto buttato per terra. Rifiuti sparpagliati ovunque e un cestino dei rifiuti rotto, svuotato, ribaltato e abbandonato. Questo lo schifo che i dipendenti della biblioteca e del museo di Palazzo Cicogna si sono trovati davanti questa mattina, lunedì 6 agosto.

La mancanza di rispetto dei vandali non ha confini. Colpiscono in periferia come in centro e fanno apparire la città come un luogo dove regnano degrado e abbandono. Succede un po’ ovunque a Busto Arsizio. Anche a due passi dal cuore culturale della città. E’ accaduto la scorsa notte davanti a Palazzo Cicogna. Anche sei risultati del raid vandalico sono stati scoperti solo questa mattina all’arrivo dei dipendenti di biblioteca e museo.

Chi siano gli autori del blitz non è dato saperlo. Più di una persona però racconta che in quella zona spesso bazzicano compagnie di giovani piuttosto irrequieti. Pare, infatti, che non sia la prima volta che per terra, il giorno dopo, restano i segni delle bravate notturne dei ragazzi. Ma questa volta si è davvero andati vicini a superare ogni limite. Le bottiglie di vetro per terra non si contano, come anche gli altri rifiuti. Buttati ovunque, a lordare uno dei luoghi culturali più prestigiosi della città. Un gesto di disprezzo. Quasi uno sfregio. Tanto che anche l’assessore alla Cultura Manuela Maffioli ha denunciato l’episodio con un duro post su Facebook.

«E’ davvero un brutto modo per iniziare la settimana», ha dichiarato Manuela Maffioli. «Ci stiamo dando da fare per rendere Busto più vivibile, più bella, più viva sotto il profilo culturale e sociale, ma quando ci si trova davanti a questi episodi si prova una sensazione di grande sconforto». E tante sono le domande che ci si pone. «Già, perché siamo stati tutti ragazzi, ma non siamo stati tutti vandali – continua l’assessore – e non accetto nemmeno, ammesso possa essere una giustificazione, la questione della noia e di una città che offre poco ai ragazzi. Questo non è assolutamente vero. Però davanti a gesti di questo tipo ci si chiede se ciò che si fa è abbastanza, ma anche di chi sono le responsabilità. Della famiglia? Della scuola? Insomma la questione è piuttosto complessa e non la si può liquidare con “è la solita ragazzata”».

Insomma quel cestino ribaltato, ma anche il cassonetto dei vestiti usati incendiato qualche notte fa a Beata Giuliana sono episodi da non sottovalutare e forse da cogliere con maggior attenzione.

«Sono convinta che stiamo parlando di una minoranza, poiché ho ricevuto moltissimi messaggi che certificano quanto i cittadini tengono alla propria città – conclude Maffioli – In tanti tra i suggerimenti dati per prevenire situazioni del genere hanno chiesto di mettere telecamere, incrementare i controlli o inasprire le sanzioni quando questi incivili vengono colti sul fatto. Tutte soluzioni legittime, anche se fa davvero male, in questo momento di risorse limitate, dover pensare di destinare fondi per scongiurare vandalismi anziché investirli per iniziative culturali o eventi capaci di rendere sempre più bella e viva la nostra Busto Arsizio».

 

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