Vanessa Ferrari emoziona come nessuna. Storica medaglia d’argento nel corpo libero

Vanessa Ferrari Olimpiadi Tokyo

TOKYO Vanessa Ferrari conquista la medaglia d’argento nel corpo libero ed entra nella storia. Nella ginnastica femminile la medaglia mancava infatti da 93 anni, dai Giochi di Amsterdam del 1928 con la prova a squadre, quando le “bambine di Pavia” vinsero l’argento. Nessuna donna italiana, però, era mai stata capace di conquistare un podio individuale. E proprio a Tokyo Franco Menichelli nel 1964 aveva conquistato la medaglia d’oro nel corpo libero ed è stato il primo tifoso di Vanessa davanti alla tv. La farfalla di Orzinuovi strappa con pieno merito l’argento alla sua quarta partecipazioni ai Giochi, reduce da due maledette “medaglie di legno”, da alcuni gravissimi infortuni e dal Covid che l’ha aggredita questo inverno. Invece a Tokyo Vanessa è riuscita finalmente a spezzare il suo personalissimo tabù olimpico. Il caporal maggiore dell’esercito propone tre diagonali acrobatiche e cede solamente alla americana Jade Carey. Vanessa scende in pedana sulle note di “Con Te Partirò” di Andrea Bocelli, rendendo l’ennesimo omaggio alla sua Italia e all’italianità, in 90 secondi di esecuzione all’insegna della grazia. E’ stata la migliore della finale nell’esecuzione, ma ha pagato dazio rispetto alla statunitense Jade Carey per via delle minori difficoltà acrobatiche. Per la ginnastica artistica italiana, settore maschile compreso, si tratta del 29esimo podio olimpico, che, peraltro, mancava all’appello dal 2012. La Ferrari fa commuovere l’Italia intera e lo stesso Andrea Bocelli, trepidante davanti alla tv. Nel 2006 fu la prima atleta azzurra a laurearsi ad Aarhus (Danimarca) campionessa mondiale di ginnastica artistica. Quindici anni dopo sale sul podio olimpico. Nel mezzo cadute e rinascite, come l’Araba Fenice che si è fatta tatuare.  L’argento arriva con il punteggio di 14.200, preceduta solo dalla americana Jade Carey che ha vinto l’oro con il punteggio di 14.366. Terzo gradino del podio occupato ex aequo dalla giapponese Mai Murakami e dalla russa Angelina Melnikova (per entrambe punteggio di 14.166). E’ stata una finale a corpo libero senza la stella luminosa di Simon Biles, che nelle qualifiche aveva il secondo punteggio dopo Vanessa e che poi si è spenta da sola per i suoi noti problemi.

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Quella di Vanessa Ferrari è una storia incredibile, basti vedere la gara di oggi, dove lei trentenne ha battuto delle sedicenni. Ha subito una sequenza di infortuni che avrebbero fermato tutti senza contare i quarti posti e la sua lunga rincorsa a questa qualificazione presa all’ultimo soffio. Dire che questa medaglia è meritata è dire poco. Complimenti alla Federazione e al tecnico, Casella.

Vanessa Ferrari

Ero felicissima di aver fatto quello che dovevo fare come lo avevo sognato. I salti artistici, la coreografia, il giro, volevo che tutto emozionasse la giuria e chi mi guardava, e spero di esserci riuscita. Ora vado a prendermi l’oro a Parigi? Non lo so. Meglio quest’argento o l’oro di Aarhus? Non lo so, è una bella lotta. Dedico questo argento a chi ha creduto in me quando non ci credevo neanche io.

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Vanessa Ferrari Olimpiadi Tokyo – MALPENSA24