Varese, parla il 16enne arrestato per stupro: «Chiedo perdono alla vittima»

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VARESE – Su alcune circostanze ha dato una versione differente rispetto alla ricostruzione degli inquirenti, ma ha sostanzialmente confermato il nucleo essenziale delle accuse, il 16enne arrestato lunedì 3 ottobre con l’accusa di violenza sessuale in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale dei minori di Milano.

Ha confermato il nucleo essenziale delle accuse

L’adolescente, assistito dall’avvocato Corrado Viazzo, è comparso oggi, giovedì 7 ottobre, davanti al giudice per le indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia. Il giovane ha scelto di non avvalersi della facoltà di non rispondere. L’accusa a suo carico è gravissima. E il provvedimento restrittivo in carcere è conseguente. Gli elementi raccolti dagli inquirenti, del resto, lascerebbero ben poco margine di dubbio sull’accaduto. 

Nella notte tra il primo e il 2 luglio scorso il 16enne avrebbe inseguito e malmenato una giovane barista che stava rincasando dopo aver terminato il turno di lavoro. In pieno centro città avrebbe fisicamente aggredito per strada della vittima. Le grida della giovane hanno richiamato l’attenzione di alcuni passanti. Solo in quel momento il ragazzo l’ha lasciata libera fuggendo. Oggi l’adolescente, pur dando la sua versione su alcuni punti del ricostruito, ha di fatto confermato il nucleo essenziale delle accuse a suo carico. Il ragazzo ha ammesso di aver bevuto parecchio assieme ad altri amici e di non essere lucido al momento dei fatti contestati. Ha aggiunto di aver creduto in quel momento che la giovane fosse consenziente.

Voglio chiederle perdono di persona

Oggi il 16enne ha mostrato un atteggiamento diverso. Dopo aver ammesso le circostanze più gravi si è detto pentito. Ha spiegato che non era sua intenzione abusare della ragazza, di non aver capito la situazione in conseguenza della non lucidità. Si è detto pentito e ha chiesto di poter incontrare la giovane vittima per poterle chiedere perdono di persona. La difesa non ha, per ora, presentato di richiesta di misure alternative. Il 16enne resta quindi nella struttura detentiva minorile dove è stato rinchiuso lunedì.

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