Varese, al battistero di Velate i Damss espongono l’arazzo di 48 metri su Dante

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VARESE – Un’installazione monumentale esposta a Laveno Mombello fino al 1 agosto: 8 pannelli a sviluppo verticale, ciascuno da 1 metro e 50 per 4 metri con una superficie totale di 48 metri quadrati e un peso di 80 chili. Per realizzarla sono stati necessari 200 metri quadrati di tessuto e 50 chilometri di filato per le cuciture, oltre a 10 mesi di lavoro. Questi alcuni dei numeri de “L’inferno di Dante 3000” che verrà esposta al Battistero di Velate alle 18.30 di sabato 24 luglio inaugurando la settimana dedicata al settecentenario della scomparsa di Dante Alighieri, a cura di Carla Tocchetti.

I Damss a Varese

L’associazione Beautiful Varese ha invitato i Damss, maestri della Fiber Art con i quali ha già collaborato a Busto Arsizio e a Laveno Mombello, a raccontare come è nata la nuova installazione dedicata a Dante, un arazzo di dimensioni colossali dal titolo Inferno 3000, innestato in un percorso di riflessioni sul futuro dell’Uomo. Una esposizione fotografica al Battistero di Velate, intitolata “L’Inferno Dantesco dei Damss Art, una narrazione in fiber art”, racconterà la genesi del loro ultimo lavoro, che si trova esposto a Laveno Mombello presso Villa Frua De Angeli prima di intraprendere un tour internazionale.

Sabato 24 luglio sarà possibile ascoltare di persona gli Artisti, Daniela Arnoldi, ingegnere ambientale, e Marzo Sarzi-Sartori, architetto, che partecipano in modo originale al movimento artistico della fiber art, la sperimentazione che dagli anni ’60 si rivolge principalmente al medium tessile, attraverso un uso critico di materiali, imperniato su recupero e riciclo come elemento fondamentale dell’economia circolare.

L’apertura di sabato al Battistero di Velate sarà sottolineata da una performance con abiti scultura “infernali” in fiber art dei Damss, a cura di Soraya Cordaro e con la partecipazione straordinaria di Silvio Raffo (prenotazione Event Brite). Sempre al Battistero di Velate, per tutta la durata della manifestazione, che si chiuderà il 31 luglio, saranno disponibili una videolettura dantesca realizzata in esclusiva da Andrea Chiodi e l’audio delle voci dei Cantori che hanno registrato letture della divina Commedia al Teatro Santuccio.

La manifestazione, gratuita per il pubblico, partecipa al cartellone del festival Tra Sacro e Sacro Monte diretto da Andrea Chiodi. Resterà aperta fino al 31 luglio con orari sabato e domenica 11-13 e 15-18, infrasettimanale su richiesta a battisterodivelate@gmail.com, organizzazione  Beautiful Varese in partenariato con il Comune di Varese, il patrocinio del Comune di Laveno Mombello.

Dante nel 3000

Cosa avrebbe scritto Dante nell’anno 3000? Daniela Arnoldi e Marco Sarzi-Sartori e Daniela Arnoldi partono da qui per sviluppare un nuovo affascinante capitolo della loro poetica. Il canto dell’Inferno nella Divina Commedia, così immaginifico e popolare, con le suggestioni della Selva oscura, della Ruina, del Flegetonte, della Palude Stigia, della Città di Dite, fornisce ai Damss un utile contrappasso ad un ideale confronto con il mondo contemporaneo. Pian piano il progetto prende forma, svelando in una unica superficie di circa cinquanta metri quadri una narrazione che ha il pregio di sintetizzare la nostra storia più recente, quella che Dante non ha mai conosciuto.

Scorrono nell’impianto visuale dell’arazzo i capitoli più angoscianti del secolo appena trascorso, il Novecento: dalla porta di ingresso di Auschwitz che mima la porta stessa dell’Inferno, alle megalopoli affacciate come nel burrone dantesco su favelas oltre i limiti della vivibilità, e su laghi neri, densi di liquami forse radioattivi, come la Palude Stigia; dal fiume che intride di miasmi tossici il territorio con le fiamme che ricordano il Flegetonte, alla novella città di Dite rappresentata da una gigalopoli flagellata dalla siccità, che agonizza in un ambiente impoverito che ha perso ogni umanità. Bruciano nel nostro pianeta la Foresta Amazzonica in Sudamerica, Notre Dame a Parigi, la Greenfeld Tower a Londra; esplodono con gli attentati contro l’umanità l’ Atomica in Giappone e le Torri Gemelle a New York (il riferimento è al Canto Settimo in particolare, quello dedicato ai violenti contro se stessi e contro l’ambiente), piovono dal cielo tra i meteoriti anche rottami e detriti di cui come se non ci fosse un domani abbiamo riempito l’atmosfera, piombano nell’aria che respiriamo virus sconosciuti liberati dai permafrost liquefatti… se continuiamo così, all’Umanità non resterà che preparare i missili per poter lasciare la Terra e andare ad abitare altre stelle.

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