Bancarotta Varese 1910, ricompare Zeaiter. Processo con Trainito ad ottobre

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VARESE – Crac Varese, Alì Zeaiter «Non è irreperibile e ha continuato ad essere domiciliato in provincia di Varese». Il processo slitta ad ottobre. Nel 2016 l’Associazione Sportiva Varese 1910 Spa fu dichiarata fallita. Zeiter, 37enne di nazionalità libica, allora presidente della società (difeso dall’avvocato Andrea Boni), e il vice Massimo Trainito, gelese di 52 anni (difeso dall’avvocato Matteo Pelli), furono entrambi indagati per bancarotta fraudolenta.

Trainito rinviato a giudizio

Chiuse le indagini la procura aveva chiesto per entrambi il rinvio a giudizio. Solo che davanti al Gup del tribunale di Varese Giuseppe Feritta comparve, in sede di udienza preliminare, soltanto il 52enne di origini siciliane. Zeiter risultava infatti irreperibile. Il Gup stralciò la posizione del 37enne e ordinò alla Questura di Varese nuove indagini per rintracciare il libico con contestuale notifica degli atti. Quindi dispose il rinvio a giudizio di Trainito.

Il rinvio ad ottobre

L’avvocato Boni, nel frattempo, ha informato chi di dovere che Zeaiter non era affatto irreperibile e aveva continuato a risiedere in provincia di Varese. A questo punto l’ex presidente dell’As Varese 1910 è in attesa di comparire in sede di udienza preliminare. Oggi, martedì 6 luglio, Trainito è invece comparso davanti al presidente del tribunale di Varese Cesare Tacconi per affrontare il dibattimento. Il presidente, però, non ha potuto fare altro che rinviare l’udienza. Un lungo rinvio, al 19 ottobre, affinché, nel frattempo, Zeaiter compaia davanti al Gup e nel caso di un rinvio a giudizio anche a suo carico, il tribunale possa riunire i due procedimenti in un unico processo visto che il reato contestato è quello di bancarotta in concorso.

Conti svuotati

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, con diversi assegni emessi, sarebbero stati distratti non meno di 135 mila euro, passati dai conti della società calcistica a quelli dei due imputati. Nel corso degli accertamenti, gli inquirenti sono finiti sulle tracce di un altro assegno circolare, da circa 577mila euro, inizialmente versato sui conti della società, accesi in un istituto di credito di Gela, ma poi richiamato, annullando l’operazione. Quest’ultima contestazione è a carico del solo Zeaiter.

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