Bernascone, il restauro termina a febbraio. L’appello: «Servono altri 250mila euro»

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VARESE – «Se non ci saranno imprevisti, entro la prima metà del prossimo mese di febbraio, i varesini potranno tornare ad ammirare il campanile della nostra basilica». Con queste parole, il prevosto, monsignor Luigi Panighetti, alla vigilia delle festività natalizie annuncia la fine dei lavori di restauro del “Bernascone”.

Fine lavori anticipata

Quindi, si preannuncia una conclusione anticipata di circa un mese e mezzo dei lavori iniziati il 23 novembre dello scorso anno. Mentre, si inizia a pensare al grande evento da organizzare per riconsegnare alla città uno degli elementi più significativi del panorama architettonico varesino, monsignor Panighetti si preoccupa anche di lanciare un appello ai varesini e alle istituzioni cittadine. E’ giusto essere contenti di poter tornare ad ammirare nel suo splendore la maestosità del campanile che, con i suoi quasi 78 metri, domina la città ma, precisa il prevosto, «per completare la copertura della spesa relativa al progetto di restauro servono altri 250mila euro».

Servono altri 250mila euro

Il progetto, curato dall’architetto Giorgio Vassalli e realizzato dalla ditta Gasparoli di Gallarate, prevede un costo complessivo di un milione di euro di cui, l’ottanta per cento è stato finanziato con un contributo assegnato da un bando della Fondazione Cariplo ed erogato dalla Regione Lombardia. Anche se, le varie fasi dell’intervento hanno previsto anche la messa in sicurezza della parte interna, con il restauro e le sostituzione di alcune parti della scala in legno che permette di raggiungere la cima del campanile, il prevosto spegne i sogni di coloro che, alla vigilia dell’inizio dei lavori, avevano avanzato l’ipotesi di utilizzare il “Bernascone” come punto panoramico da cui poter ammirare le bellezze della città e del territorio circostante spaziando con lo sguardo sino alla catena alpina.

Non sarà punto panoramico

«La soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio e l’ufficio “Beni culturali” della curia di Milano – spiega monsignor Panighetti – hanno negato l’autorizzazione per l’accesso alla sommità del campanile da parte di visitatori» Da alcune settimane è già stato rimosso il ponteggio che avvolgeva la parte superiore della struttura e immediatamente è risultata evidente la maggiore luminosità delle pareti esterne. Oltre al risanamento dei battacchi di alcune campane, i restauratori, anche se non previsto dal progetto iniziale, sono dovuti intervenire anche sui quattro quadranti dell’orologio. Ora, restano da completare alcuni interventi nella parte interna e la pulizia esterna della parte inferiore e poi, la basilica di San Vittore riavrà nuovamente il suo campanile nella sua rinnovata bellezza e funzionalità. 

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