Cast da kolossal, anche Varese e Busto nella commedia onirica “I Tipici Anormali”

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VARESE – «Volevo sfatare la convinzione che il cinema italiano potesse funzionare solo con la commedia: perciò ho introdotto anche un elemento onirico nel mio film “ITA – I Tipici Anormali”, pronto a essere proiettato nei cinema e nei festival allo sblocco delle restrizioni». Alla nascita della pellicola indipendente di Federico Angi, giovane regista di Como, hanno contribuito anche volti della provincia di Varese: il protagonista Alfredo Terragni e sua sorella Susanna sono interpretati da Riccardo De Luca, attore che proviene dalla Città Giardino, e per la realizzazione della pellicola ha prestato la sua opera Manuela Gallina Milani, esperta di fotografia di Busto.

Duecento partecipanti da mezzo mondo

La straniante commedia di Angi è incentrata sulle rocambolesche disavventure di Alfredo, ossessivo collezionista cromatista, costretto a un viaggio verso San Polo d’Enza dove ci sarà un matrimonio da riorganizzare. «Il trailer mostra gli oltre duecento partecipanti al film che, come vuole la neonata avanguardia cinematografica Neoirrealista, provengono letteralmente da mezzo mondo: innumerevoli storie e sfaccettature come i racconti di “Le mille e una notte”, preannunciate dalla citazione di “Sheherazade” di Rimsky-Korsakov in apertura a “The Mystery Of ITA”. Tutti hanno lavorato a titolo gratuito ma siamo stati grado di fornire loro vitto e alloggio. Sarà possibile avere alcuni stralci dal backstage di “ITA” su Web Radio Tradate, dove al lunedì pomeriggio siamo ospiti fissi con un podcast».

Un documentario in forma di interrogatorio noir

Angi ha iniziato a scrivere il soggetto di “ITA” a diciannove anni: «È nato da uno spunto autobiografico, un viaggio in Interrail che feci con la mia famiglia nel 2014 e che mi ha suggerito diverse idee comiche e ironiche. Questo è il mio primo film ufficiale, anche se ho alle spalle circa un centinaio di cortometraggi». Diplomato come tecnico della comunicazione audiovisiva, oltre ad aver firmato il documentario “29200 Puthod – L’altra verità della realtà”, il ventiseienne ha lavorato a “Il ragazzo invisibile – Seconda Generazione” di Salvatores e a “Ride”, di Jacopo Rondinelli: «Usciremo anche con il documentario fittizio “The Mystery Of ITA” che, in forma di interrogatorio noir, racconterà i retroscena e la realizzazione de “I Tipici Anormali”».

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Il Manifesto del Neoirrealismo

«I personaggi portati in scena – ha spiegato De Luca, attore che ha fatto parte del Tepsi (Teatro Popolare Svizzera Italiana) di Yor Milano – sono frutto della passione e della creatività di tutta la troupe capitanata dal nostro giovane e talentuoso regista, con cui abbiamo fondato e firmato il Manifesto del Neoirrealismo». Angi ha illustrato alcuni delle sue linee guida: «Sperimentare novità stilistiche e di genere seguendo un modello di sceneggiatura americana, riadattare ambienti reali registrandoli rigorosamente in presa diretta, utilizzare un soggetto animato o inanimato che possa apparire come camaleontico all’interno del profilmico e soprattutto, tra questi dogmi all’insegna dell’intrattenimento, spicca l’importanza della simbiosi perfetta tra professionisti ed esordienti per spettacolarizzare, come sempre dovrebbe fare il cinema indie, le specialità di ognuno dietro e davanti alla macchina da presa».

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