Varese, Busto e Gallarate esclusi dai Comuni ricicloni. La classifica provinciale

VARESE – Una Lombardia che prosegue sempre di più verso il riciclo dei rifiuti, ma i capoluoghi di provincia e le grandi città rimangono indietro nella raccolta differenziata. E’ questo il panorama della Regione, e della provincia di Varese, che emerge dall’ultima analisi di Legambiente che ha valutato i 323 Comuni ricicloni 2020. Sul podio troviamo Bardello, Branco e Ispra in qualità di Comuni che con la percentuale più alta di raccolta differenziata. Si distinguono anche Cardano al campo e Somma lombardo, con valori intorno all’80%, ma rimangono escluse dalla classifica Busto Arsizio e Gallarate.

Chi sono i Comuni ricicloni

Legambiente Lombardia ha stilato una lista dei cosiddetti Comuni ricicloni 2020, ovvero quelle realtà che raggiungano, o superino il 65% di raccolta differenziata e che conferiscano meno di 75 chili per abitante all’anno di rifiuto secco non riciclabile. Si chiamano Comuni rifiuti free e la provincia di Varese ne conta 41, attestandosi al sesto posto tra i capoluoghi lombardi.

I migliori

Nella classifica provinciale interna si aggiudica la medaglia d’oro proprio Bardello, comune di poco più di 1500 abitanti, con una percentuale del 93,7% di raccolta differenziata. Seguono Ranco con il 93% e Ispra con il 92%. Tra i comuni più popolosi si distinguono anche Cardano al campo, con un 86,2% e Somma lombardo con 85,7%.

I grandi centri esclusi

A rimanere esclusi sono però realtà più grandi, come Busto Arsizio, Gallarate e la stessa Varese, che non raggiungo i requisiti necessari per rientrare nella classifica del Comuni ricicloni. Questo dato è coerente con il trend registrato da Legambiente Lombardia che, pur lodando le esperienze virtuose di riciclo, mostra che i capoluoghi di provincia e i centri più estesi hanno ancora molta strada da fare.

«Rispetto all’anno scorso cresce in Lombardia  il numero dei Comuni Rifiuti Free a livello locale», ha spiegato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. «Prevenzione, riduzione e recupero di materia sono obiettivi che devono guidare le amministrazioni per andare oltre gli obiettivi europei del pacchetto sull’economia circolare che stabilisce il 55% di riciclo dei materiali al 2025. La Lombardia può e deve alzare ulteriormente l’asticella per cogliere l’opportunità di trasformare sempre di più i rifiuti in risorse».

La classifica regionale

La ventisettesima edizione del dossier Comuni Ricicloni, redatto da Legambiente con i dati di Arpa Lombardia, ha visto quest’anno circa 50 “new entry” tra i Comuni rifiuti free e ha premiato le province di Bergamo, con 57 di tali realtà, Mantova e Brescia, entrambe con 49 comuni. Chiudono la classifica la provincia di Como con 7 comuni, Lodi con 4, Pavia e Lecco con 2 e Sondrio con solo un comune.

Questi dati si inseriscono in un contesto importante di economia circolare. La Lombardia produce infatti poco più di 4.800 mila tonnellate di rifiuti urbani di cui 3.487 mila differenziati, avviati al recupero e al riciclo, e 1.353 mila tonnellate indifferenziate. Ad oggi, il 55% dei rifiuti differenziati viene effettivamente riciclato. «Una percentuale che potrebbe aumentare se le oltre 800 mila tonnellate di scarti da riciclo e da selezione, avviate prevalentemente negli inceneritori in dotazione in regione, potessero subire una variazione al ribasso, aumentando la qualità della raccolta e le possibilità di trasformazione negli impianti di riciclaggio già presenti nel nostro territorio», concludono gli ambientalisti.

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