Varese con Bianchi: «Noi decisivi nel centrodestra. Più dei sovranisti»

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VARESE – «Bianchi ha fatto un risultato incredibile e nel controdestra il voto moderato ha dimostrato di essere forte e più decisivo dei sovranità. Varese con Bianchi, che conta una presenza importante di Forza Italia, ma anche quelle non secondarie di Noi con l’Italia e Popolo della famiglia, ha ottenuto un risultato sorprendente qui in città, ma anche nel panorama nazionale e nei Comuni che sono andati al voto». A mettere il sigillo sul risultato del primo turno è Piero Galparoli, commissario cittadino di Forza Italia, durante la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina (venerdì 8 ottobre) nella sede dei berluscones di via Marcobi.

L’ipotesi Guffanti vicesindaco preoccupa i forzisti

Ma se i numeri rilassano e caricano la truppa per la show down del ballottaggio, la notizia vera è il nervosismo palpabile tra i forzisti provocato dall’ipotesi Guffanti vicesindaco. Mossa che Bianchi ha messo in campo per puntellare il voto cattolico, e in particolare di Comunione liberazione, al secondo turno e per ribattere all’ipotesi Bonoldi assessore (e forse vicesindaco) che gira nello schieramento di centrosinistra e che un’eco anche nel centrodestra. Insomma, come già scritto dopo la conferenza stampa leghista di ieri, questo sarà uno degli snodi politici di questo ballottaggio.

L’analisi del voto

«Forza Italia, insieme a Noi con l’Italia e Popolo della famiglia è risultata la lista più votata in Italia per queste amministrative – ha detto Galparoli – Una bella soddisfazione per tutti quelli che hanno costruito la squadra, per i candidati e per chi ci ha sostenuto in questa campagna elettorale. Un dato rafforzato anche dal numero delle preferenze e dai 1.000 voti “puri” (cioè senza preferenze scritte sulla scheda) alla lista. Se poi guardiamo all’area moderata e sommiamo il dato della Grande Varese si arriva quasi al 2o percento. Questo per dire che nella coalizione il centro moderato è forte».

Pericolo rosso

«Se vince Galimberti, Varese si sbilancia a sinistra». L’ha detto Galparoli, l’ha risottolineato Matteo Bianchi, presente in conferenza e l’ha ribadito il capolista Simone Longhini.

«La coalizione di Galimberti è sempre più sbilanciato a sinistra. E Varese, con la vittoria del sindaco uscente, si sposta a sinistra. Non solo, ma i consiglieri di sinistra sarebbero 15 su 21», ha detto Galparoli. «Con il voto del ballottaggio – ha aggiunto Bianchi – si può dare una svolta alla città. Ed evitare a Varese di avere un’amministrazione schiacciata sul Pd e a sinistra, dove le civiche sono state sostanzialmente solo portatori d’acqua».

Infine Longhini: «Credo che i risultati dimostrino la grande differenza tra Galimberti e la nostra coalizione. Di là c’è un uomo e un partito solo al comando. Di qui, chi vota Bianchi sceglie una squadra compatta, moderata e di buona senso. Oggi il vero cambiamento è Bianchi».

Dopo Zanzi, anche Azione

Parlare di apparentamenti ufficiali sarebbe sbagliato. Chiamiamole interlocuzioni. E dopo Daniele Zanzi che ha ha già fato capire che la sua scelta (sua e non di tutta Varese 2.0) sarà per Bianchi, il centrodestra apre ad Azione. O meglio Forza Italia, perché è da lì che proviene Carlo Alberto Coletto e una parte degli uomini del partito di Calenda. «Vero – spiega Galparoli – crediamo che quell’elettorato, per lo meno una buona parte, possa votare per Bianchi». Insomma è caccia al voto. E Bianchi e tutto il centrodestra sanno che dovranno andare a prenderne uno a uno. Senza “far scappare” i propri.

I cavalli di battaglia del ballottaggio

I temi che verranno amplificati nei prossimi giorni. Bianchi li ha illustrati ieri nella sede del Garibaldino e li ha ripetuti oggi. «Più sostegno alle famiglie. Galimberti è il sindaco del PD e come può coniugare il tema della famiglia e della crescita demografica con il sostegno al Del Zan. Galimberti è il sindaco di Beppe Grillo e del reddito di cittadinanza è un suo valore. E poi il tema del traffico: il piano parcheggi e la questione viabilistica. Basta toppe impraticabili, Varese deve pensare a un nuovo sistema. Porto l’esempio di Seattle, città che prima ha saputo attrarre residenti in più, soprattutto giovani, grazie alla presenza di grande aziende. A quel punto si è presentato il problema e l’hanno superato spostando il trasporto su rotaia. Ma non rotaie aeree. Questo per dire che Varese deve pensare in grande».