Varese, Fratelli d’Italia dà la sveglia al centrodestra: «Maroni si faccia vivo»

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Gaetano Inannini, commissario elettorale di Fratelli d'Italia Varese

VARESE – C’è chi le idee le ha di suo e chi le fa sue. Giuste o sbagliate che siano. Gaetano Iannini, commissario elettorale di Fratelli d’Italia, fa sicuramente parte della prima schiera. Non lo nasconde. E non nasconde nemmeno la grande soddisfazione di guidare Fratelli d’Italia in una sfida tanto affascinate quanto complessa. Non cela neppure la preoccupazione però per come stanno andando (o non stanno andando) le cose nella coalizione di centro destra a Varese. «Qua siamo fermi, come coalizione, quando invece bisognerebbe lavorare fin da subito». E quando gli si fa notare che il candidato (e che candidato!) c’è già, aggiunge: «Certo. Ma, a parte quando si è proposto e quando si è autopresentato, poi non si è più visto. Roberto Maroni è un’ottima personalità e questo non è in discussione, però nome e curriculum non bastano per vincere».

Gaetano Iannini deve pilotare il suo partita contro il suo recente passato. Non le fa strano? 
«La mia area politica è sempre stato il centrodestra. Ma sono un uomo libero capace di andare oltre ogni steccato ideologico. L’ho dimostrato con Davide Galimberti, mi aveva convinto la sua visione di amministrare la squadra e la città. Poi però mi ha deluso. Non solo il sottoscritto a dire il vero, basta vedere com’è cambiata la geografia della sua maggioranze e le defezioni. E da lì ho iniziato un percorso nell’area politica che non ho mai abbandonato».

Fino all’ingresso di Fratelli d’Italia. Un partito in crescita. Le urne daranno l’esatta dimensione di questa ascesa. Però c’è chi sostiene che FdI abbia più voti che uomini da mettere in campo. E questo potrebbe essere un punto a sfavore per le amministrative. Non crede? 
«Bisogna tenere conto che il partito fino a poco tempo fa non aveva queste percentuali. Quindi la discrepanza tra il grande consenso e la “classe politica” del partito c’è. Ma non perché non ci siano uomini, anzi. Bensì perché è proprio in queste fasi che si costruisce il gruppo, si sceglie, ci si conosce. E lo dimostreremo quando presenteremo la lista per Palazzo Estense (che sarà guidata da Salvatore Giordano, presidente del circolo cittadino ndr)».

Da commissario elettorale quale obbiettivo si è posto per Fratelli d’Italia per le prossime amministrative? 
«Confermare ciò che Fratelli d’Italia è diventato a livello nazionale. Fare un buon risultato di partito».

Scusi, e la coalizione dove sulla carte potreste anche essere voi il primo partito? 
«Per ora non mi esprimo. Vede, il risultato del centrodestra dipende molto da quando inizieremo a lavorare. La speranza è di iniziare il prima possibile. Non ci attende una sfida facile. Per questo ritengo che si debba partire subito. Anzi, avremmo già dovuto iniziare a lavorare come squadra».

Roberto Maroni per curriculum, relazioni, esperienza e contatti istituzionali che vanno ben oltre i confini cittadini oltre che una garanzia e anche un vantaggio, soprattutto in una campagna elettorale “viziata” dalla pandemia. Cosa la preoccupa?
«Maroni è una grande personalità e un ottimo profilo. Tutto questo non si discute. E se io fossi un politico mi fermerei qui. Invece preferisco dire sempre ciò che penso, senza secondi fini politici, senza alcune retropensiero, ma solo per stimolare tutti a muoversi. Per questo invito la coalizione a rompere l’ immobilismo. E aggiungo che vorremmo anche vedere se Maroni può essere il candidato di tutta la coalizione e la squadra. Insomma il candidato deve anche convincere chi lo sostiene e gli alleati, altrimenti come può convincere i cittadini?».

Guardiamo anche nell’altra metà campo. Lei, Galimberti l’ha conosciuto da vicino. Oltre ai motivi che l’hanno delusa, cos’altro rimprovera al sindaco in carica?
«A Galimberti non rimprovero i grandi progetti, bensì di aver pensato solo ai grandi progetti. E di aver trascurato i tanti piccoli problemi quotidiani che hanno cittadini. E che non sono stati risolti. Che poi sono problemi piccoli solo per chi non li vive. Le grandi opere da sole non fanno una grande amministrazione».

Per concludere quali temi saranno i vostri cavalli da battaglia? 
«Siamo all’interno di coalizione quindi ci saranno argomenti su cui tutti compatti ci muoveremo. Poi ci sono quelli sui quali Fratelli d’Italia è particolarmente sensibile come la difesa dei settori economici in difficoltà, tra tutti i commercianti; le tariffe scolastiche che vanno ridotte dopo gli aumenti applicati dall’amministrazione in carica e il rilancio del turismo, settore strategico al quale non può bastare Nature Urbane. E poi c’è una battaglia che sento mia per le competenze che ho: vorrei che la commissione Sanità, istituita da Galimberti, ma che mai ha operato venisse strutturata e iniziasse a lavorare. Credo sia quanto mai attuale e utile. Anche per creare dialogo tra istituzioni e figure nel campo medico sanitario di livello internazionale che abbiamo la fortuna di avere in città».

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