Funerali in basilica, l’ultimo abbraccio di Varese a Bobo Maroni

varese funerali roberto maroni

VARESE – Il feretro di Roberto Maroni, l’ex ministro dell’Interno e presidente della Lombardia morto a 67 anni a causa di una lunga malattia, è arrivato a San Vittore, la basilica di Varese dove vengono celebrati i funerali di Stato (nel pomeriggio è prevista una cerimonia privata a Lozza, il suo paese).

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A Varese sono presenti la premier Giorgia Meloni (nella foto qui sotto al suo arrivo in basilica), i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, numerosi ministri e esponenti politici, tra i quali il segretario della Lega, il partito di Maroni, Matteo Salvini, arrivato a Varese con il ministro Roberto Calderoli. Con loro le autorità locali e numerosi sindaci del territorio. Presenze di alto profilo per rendere l’estremo saluto a un uomo che ha rappresentato nelle istituzioni un esempio di competente impegno e serietà.

In piazza della basilica e nelle vie circostanti vi è una folla commossa, anch’essa partecipe all’omaggio che il Paese e la “sua” Varese rendono a Bobo Maroni. Tanta gente in corso Matteotti davanti al maxischermo per abbracciare da distanza la famiglia di Maroni (qui sotto), in basilica davanti al feretro.

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«Qui a Varese spesso sentivo dire dalla gente che il nostro Roberto era uno di noi», ha detto il vescovo Giuseppe Vegezzi durante l’omelia. «Che bello quando un politico riesce a farsi percepire vicino all’umanità della gente. Lui le sue radici non le ha mai rinnegate, anzi Lozza era il suo porto sicuro, dove quando tornava non era il ministro ma semplicemente un padre e un marito». Durante la predica è stato evidenziato lo stile di Maroni, «capace di ascoltare e capire tutti», frutto di un impegno politico «per il bene del territorio sempre per costruire, mai per distruggere», che gli è valso il rispetto degli avversari.

Al termine della predica è stato letto anche un messaggio di Mario Delpini. L’arcivescovo di Milano ha sottolineato di Maroni «la sua determinazione senza aggressività, il suo essere di parte ma avendo cura dell’insieme, del suo proporsi ma anche del suo sapersi fare da parte». 

Un’ora prima dell’inizio della cerimonia la chiesa era già piena, con oltre 70 sindaci, il sindaco di Varese Davide Galimberti, il presidente della Provincia Emanuele Antonelli e tantissimi compagni di partito. Tra i primi ad arrivare l’assessore regionale Stefano Bruno Galli, il senatore Massimiliano Romeo, Stefano Candiani Luigi Peruzzotti, Matteo Bianchi, Isabella Tovaglieri, Roberto Cota, Massimo Garavaglia, i governatori Luca Zaia (Veneto) e Massimiliano Fedriga (Friuli), il ministro Giancarlo Giorgetti, Francesco Speroni.

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Il corteo funebre doveva passare sotto la sezione della Lega di Varese, dove ad attenderlo c’erano tantissimi militanti, ma il cerimoniale è cambiato all’ultimo. Roberto Maroni è stato un politico apprezzato anche dagli avversari, come dimostrato dalla presenza di Daniele Marantelli, Alessandro Alfieri, Maria Chiara Gadda e di tanti esponenti del centrosinistra come il sindaco di Milano Beppe Sala. A Varese sono arrivati anche Daniela Santanché, Pierferdinando Casini, Luciana Lamorgese, l’ex premier Mario Monti.

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(seguono aggiornamenti)

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