Galimberti: «Caserma, Stazioni e Largo Flaiano cambieranno la vita dei varesini»

VARESE – Ascoltare e decidere. Sono questi i due verbi che Davide Galimberti ha coniugato in questi anni di amministrazione. E dopo un mandato e (quasi) mezzo possiamo dire che se fosse calcio, il sindaco di Varese sarebbe Pep Guardiola. Profeta della Tiki-taka: quando parla i suoi discorsi sono come i passaggi di quel Barcellona, apparentemente banali, in realtà propedeutici a non far toccare palla agli altri e ad aprire le difese avversarie, affondare il colpo e fare gol.

Ed è stato così anche nella conferenza di fine anno (convocata oggi, giovedì 28 dicembre) durante il quale il sindaco ha messo tutta la stampa locale attorno al tavolo tondo del suo ufficio. Situazione apparentemente informale («solo per una chiacchierata”), ma in realtà propizia a mettere in fila lo score amministrativo: «Il 2024 sarà l’anno in cui oltre a ultimare alcune grandi opere si potrà vedere il loro effetto concreto sulla vita quotidiani dei varesini».

La Tiki-taka

«Visto che il primo ministro non fa la conferenza di fine anno, ho pensato di convocarla io». Parte con una battuta Davide Galimberti. Tutti si aspettano l’affondo e invece il primo cittadino mulina parole “in mezzo al campo”. «Il 2023 è stato un anno intenso»; «abbiamo avviato nuovi cantieri e alcuni di quelli in corso vedranno la fine». E ancora: «il bilancio 2024, finalmente sanato, mette a disposizione risorse per potenziare i servizi». Questi i passaggi laterali. Poi l’affondo.

«Varese con la fine dei lavori all’ex Caserma garibaldi avrà a disposizione 9mila metri quadrati destinati alla cultura. E questo vorrà dire cambiare molte abitudini nella vita dei cittadini, ma anche i tempi. Quello sarà un polo culturale importante con le biblioteche, l’archivio del Moderno, gli spazi per lo studio e la vita sociale dei giovani. Così come l’ampia zona pedonale davanti alle stazioni o il completamento di largo Flaiano, che trasformerà in meglio l’accessibilità e incideranno inevitabilmente sulle abitudini della gente. Migliorandole. Tre grandi opere, così sono considerate, che cambieranno la vita quotidiana dei varesini, ma anche di coloro che vengono in città».

La Varese del domani

Una città per i giovani e per le famiglie, aperta anche a coloro che scelgono Varese per venire a lavorare. E questo il modello che ha in testa Galimberti. «Abbiamo investito tantissimo nelle scuole, stiamo dando un grande spazio alla cultura (ex Caserma) e con l’università stiamo lavorando per portare gli studenti a vivere in centro e il centro. Questo significa pensare a una Varese per i giovani. Ma anche per le famiglie. Lavorare sull’accessibilità e, questa la sfida per i prossimi anni, sula riduzione dei tempi di collegamento con Milano, significa rendere Varese più vivibile, ma anche attrattiva». La chiosa sulla Varese del domani: «Nel 2024 andremo ad approvare il Pgt, ovvero a disegnare la città dei prossimi vent’anni».

Campo largo, anzi larghissimo

E’ vero che a varese esiste “un PD che vorrebbe più PD” nella squadra di governo a Palazzo Estense. Ma è anche vero che finché il “mister” (a Palazzo Estense) è Galimberti il campo sarà sempre quello larghissimo. «E’ il modello che ha vinto e che funziona in città e, direi, anche in Provincia – afferma il sindaco – Anzi credo che anche a livello nazionale si debba prendere esempio da questo modulo in cui civismo e coinvolgimento sono valori aggiunti e determinanti». Parola di sindaco che sta già guardando oltre il proprio mandato? Tiki-taka: «A parte che il Covid ha fatto slittare di un anno la durata e quindi la fine di questa legislatura sarà il 2027. La scadenza è quindi lontana e alcuni degli obiettivi che ci siamo prefissati son o ancora da raggiungere. Tutto ciò fa sì che il mio orizzonte, in questo momento, non vada oltre il mio ruolo di sindaco».

L’ultimo affondo

Chiediamo: “Il modello “Pd Varese” può esistere solo dentro i confini del capoluogo o lo si può declinare anche a Gallarate e Busto dove il dominio centrodestra sembra inscalfibile?” «Questa è la sfida della nuova segreteria provinciale del partito – dice – e non si può non passare dal coinvolgimento del mondo civico. A partire dalle prossime amministrative dove in diversi Comuni si potrà vedere il campo largo». Stuzzichiamo: “Anche a Malnate, dove il campo largo di Irene Bellifemine potrebbe restringersi”. Tiki-taka: «Ovunque sia possibile quella dovrebbe essere il progetto secondo il mio punto di vista. Lo stiamo vedendo anche in Provincia, altro terreno su cui il modello di cui parlavo sopra non solo ha funzionato, ma ha messo in grossa difficoltà il centrodestra».

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