VARESE – Si è chiusa giovedì 21 gennaio la tre giorni del “Peer to…peer tour online european meeting” organizzato e condotto da Stefano Bottelli e Damiano Petitti della cooperativa sociale Totem, al quale hanno partecipato più di trenta rappresentanti del mondo giovanile di diverse realtà impegnate nel volontariato, nel campo istituzionale e professionale. I ragazzi di Totem, Kometa, Pasec, Anthropolis, Act for society, Spazio Zero e Go Around hanno tessuto idee e relazioni per capire come sostenersi e conoscersi meglio, provando a creare un network per lanciare nuove iniziative a livello europeo. L’appuntamento, realizzato nell’ambito del progetto regionale “La Lombardia è dei giovani 2019”, ha avuto il Comune di Varese come capofila.
Le opportunità del nuovo programma Erasmus Plus
Gli incontri hanno coinvolto realtà giovanili del territorio e tre organizzazioni di altri Paesi europei. Lingua ufficiale dell’attività è stata l’inglese e, anche laddove ci fosse qualche problema di competenza linguistica, c’è stata la voglia di stare in contatto, di conoscersi attraverso gli schermi, dove la piattaforma Zoom dell’account di Totem ha permesso uno scambio costante e puntuale. Nessuno è stato lasciato indietro e, anche se con un po’ di accompagnamento, tutti hanno portato a termine il meeting senza problemi. C’è stata la possibilità di esplorare le opportunità del nuovo programma Erasmus Plus, attivo nel settennato dal 2021 al 2027, con la spiegazione di due formatori europei e di Gianluca Braga, docente dell’Università Cattolica e supervisore metodologico di Totem.
Una nuova forma per incontrarsi e confrontarsi
«Il meeting online è stata una nuova forma per incontrarsi e confrontarsi, anche se a distanza. Sicuramente, ad oggi, non si conoscono attività ed esperienze di questo tipo, cioè fatte con questo scopo e queste modalità pionieristiche, in un momento particolarmente problematico dove fondamentale è ricondursi all’umanità che emerge e alla voglia di vivere ed essere uniti, anche in una situazione pandemica così estesa e complessa». È proprio da questa voglia di guardare oltre, e di rialzarsi, che nascono le prime tre idee, i semi che i diversi gruppi hanno prodotto come lascito di questa piccola grande esperienza:
– Una proposta in merito al dialogo interculturale giovanile, dove creare un progetto di conoscenza di ciascuna cultura dei Paesi delle organizzazioni coinvolte, pensando a quattro meeting nei quattro luoghi dove i diversi partner hanno sede;
– Un’idea di progetto sul tema dell’ambiente e della sostenibilità che metta in rete a livello europeo le scuole superiori dei diversi Paesi membri dove operano le diverse organizzazioni, che prenderebbero un ruolo di coordinamento e di stimolo per la partecipazione, la comprensione e la relazione tra gli studenti coinvolti;
– Un pensiero in merito alla promozione del protagonismo dei giovani e della gioventù in generale, dove pensare a nuove forme di partecipazione, di inclusione sociale e di cooperazione a livello giovanile nell’intera Europa, con formazione, meeting e attività sociali che siano deputate a coinvolgere e informare più realtà possibili.
Un’Europa più coesa e aperta a tutti
«I temi affrontati vedranno nei prossimi mesi dei momenti di aggiornamento e lavoro comune, visto che sembra esserci una grande determinazione nel portare avanti queste preziose occasioni comuni. Il mondo si muove e cambia ogni giorno, e spesso la dimensione del cambiamento è una cosa che ci riguarda da vicino: con questa iniziativa speriamo di dare nuove occasioni e nuove opportunità a ragazze e ragazzi verso la determinazione di un futuro migliore, dove ogni possibilità sia costruita e promossa da persone consapevoli che lavorano sia per sé, sia per il proprio gruppo e per un’Europa più coesa e più aperta a tutti, dove anche le cose che oggi ci sembrano impossibili vedano un giorno la possibilità di essere discusse e soprattutto realizzate».
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