Un auditorium al Borri. Con uffici comunali e coworking. Mix per l’incompiuta di Busto

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BUSTO ARSIZIOUn auditorium per la musica, uffici comunali e spazi per il coworking: sono alcune delle funzioni che potrebbero caratterizzare il futuro dell’ex Calzaturificio Borri. Se ne sta parlando a Palazzo Gilardoni in vista della presentazione della candidatura di Busto Arsizio al bando per la rigenerazione urbana, che mette in palio 853 milioni in tutto per finanziare progetti di riqualificazione che possono ottenere fino a 15 milioni ciascuno. Il Borri è la proposta più significativa su cui si stanno concentrando la giunta e i tecnici comunali. «A brevissimo affideremo l’incarico per la progettazione» rivela il sindaco Emanuele Antonelli.

Le prime indicazioni

Un’occasione unica per sbloccare l’incompiuta bustocca per eccellenza. Dopo anni di idee mai concretizzate per mancanza di fondi – l’ultima è stata quella del polo scolastico di Acof – i 15 milioni messi a disposizione dal bando per la rigenerazione urbana è un piatto ricco per poter dare un futuro al Borri. Nei giorni scorsi si sono tenute le prime riunioni per stabilire quale o quali destinazioni definire per l’ex complesso industriale che si affaccia su viale Duca d’Aosta, per il quale sono appena terminati i primi lavori di messa in sicurezza realizzati dal gruppo Alfano nell’ambito del piano urbanistico che ha portato alla realizzazione della Coop. L’ipotesi che sta prendendo piede è quella di puntare su un mix di funzioni, a prevalente destinazione pubblica. Ci sarebbe una parte di uffici comunali (si parla tra gli altri dell’anagrafe e dei servizi sociali, che sono in cerca di collocazione) per sfruttare la vicinanza con Palazzo Gilardoni. Una parte di spazi dedicati al coworking e alle startup, per favorire l’insediamento di nuove imprese (anche attraverso l’affitto di uffici temporanei).

L’idea dell’auditorium

busto calzaturificio Borri Ghisellini

E l’idea suggestiva di un auditorium per la musica e i concerti, una sorta di quadrilatero che verrebbe realizzato coprendo il grande spazio un tempo occupato dai capannoni smantellati per eliminare l’eternit della vecchia copertura. Sul modello di quanto disegnato nel rendering di Acof (vedi immagine sopra) per lo spazio polivalente coperto sul retro dell’immobile da conservare. Il progetto verrebbe completato con il recupero e la valorizzazione del parco (salvaguardando lo scenografico viale alberato sul lato verso via Biancardi) e con la realizzazione di un parcheggio interrato. Per ora sono indicazioni di massima: toccherà al progettista incaricato mixarle in modo efficace nella proposta complessiva che verrà presentata per il bando.

Il bando

Il bando è rivolto ad interventi di rigenerazione urbana, come quelli finalizzati al recupero e alla rifunzionalizzazione di spazi dismessi: possono partecipare le città con più di 60mila abitanti, come Busto Arsizio, che in passato aveva pagato il fatto di non essere capoluogo di provincia, non potendo partecipare ad un altro maxi-bando, quello sulle periferie che aveva invece “fruttato” a Varese ben 18 milioni di euro per il piano stazioni. C’è tempo fino a metà marzo (120 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto, che risale al 16 novembre) per presentare una proposta preliminare, per la prima fase del bando. Ogni ente può concorrere per tre progetti, per un contributo massimo di 15 milioni di euro ciascuno. Un “budget” potenziale ideale per poter concretizzare, dopo 20 anni, l’obiettivo di dare un futuro all’ex Calzaturificio Borri.

Zero controlli, zero certezze sul futuro: l’ex Borri di Busto occupato dagli abusivi

busto arsizio borri auditorium – MALPENSA24