La mia odissea di sì vax convinto per avere la terza dose

Mauro Gregori

Pare strano, ma riuscire a vaccinarsi con la terza dose è decisamente complesso e questo anche se si fa parte della categoria degli over 60, categoria di cittadini a rischio (almeno così veniva detto fino a non molto tempo fa). Perché odissea quindi? Perché ligio alle prime indicazioni date nel mese di novembre, immediatamente ho provveduto a prenotare tramite portale regionale la terza dose, esattamente come da indicazioni, a 6 mesi dalla seconda, prenotazione perciò fissata per la metà di gennaio.

Passa qualche giorno ed il governo decide di ridurre i tempi. Bastano 5 mesi per poter accedere alla terza dose e “viene consigliato vivamente di farlo con urgenza”. Anche questa volta, ligio ai miei doveri di cittadino, seguo alla lettera le nuove disposizioni ma… succede che in Lombardia non è possibile effettuare una prenotazione “sostitutiva” (in questo caso anticipandone i tempi) se prima non si provvede, a proprio rischio e pericolo, col cancellare la prenotazione già fissata precedentemente, rischiando così di non riuscire a trovare posto. Dopo aver consultato alcuni conoscenti, i quali per trovare posto disponibile, sono stati costretti a prenotare il vaccino a Natale e/o a capodanno, decido di desistere. Ma… non volendomi dare per vinto decido di chiamare il numero verde della regione.
Anche il numero verde non mi viene in aiuto, il sistema informatico non prevede di poter “vedere” eventuali disponibilità’ immediate per chi ha una prenotazione in corso e perciò il mio tentativo va a vuoto.

Che fare? Decido di “tentare la sorte” con una delle due farmacie che in città effettuano vaccinazioni. La risposta è cortese “guardi dovrei dirle che la prima disponibilità’ sarà’ per il mese di marzo, ma ci è appena arrivata una rinuncia ed abbiamo un posto disponibile una decina di giorni prima rispetto alla sua prenotazione originaria”. Ovviamente accetto la proposta. Ma decido di non darmi comunque per vinto nemmeno questa volta. Mi reco all’Esselunga di Masnago, ma mi viene categoricamente detto che “senza prenotazione” non si accede alla vaccinazioneEd a mia domanda “ma se la sera avanzassero delle dosi?”.

La risposta è stata puntuale: “Non verrebbero comunque fatte a chi non ha prenotato”. Cosa che mi lascia esterrefatto e mi convince a tenermi stretta la prenotazione dei primi di gennaio, arrivata con un colpa di fortuna, a seguito di una rinuncia. Ovviamente appena effettuata la vaccinazione e non prima, provvederò a disdire la successiva, già’ da me prenotata a suo tempo. Mi domando: ma gli over 60 non facevano parte di una categoria che andava vaccinata con assoluta priorità? Questa priorità, purtroppo, nei fatti non esiste. Oltretutto noi over 60, tra la prima e la seconda dose di Astra Zeneca, siamo stati costretti ad attendere 80 giorni e ci siamo visti sorpassare da giovani e giovanissimi che continueranno a sorpassarci anche in futuro, nel caso malaugurato che ci si dovesse vaccinare altre volte ancora, con buona pace della salvaguardia della salute della parte di popolazione italiana statisticamente suscettibile ad ammalarsi con facilità e pesantemente e che rischia di essere ricoverata con buona pace di tutti… gli over 60. Fine della piccola odissea. Me me ne farò una ragione? Forse, ma non credo.

Potrebbe esserci personale il cui “lavoro” dovrebbe essere quello di provvedere a che certe situazioni non si verifichino, che la salute venga garantita a chi “presumibilmente” rischia di più? Ci spero. In questo caso basterebbe, ad esempio, prevedere in certi orari delle linee vaccinali dedicate, senza prenotazione, a chi, tra gli over 60 è stato vaccinato con doppia dose Astra Zeneca e non riesce ad accedere alla terza vaccinazione, pur essendo passati i fatidici 5 mesi. Chiedo troppo? Può essere. Ma certamente ne sarei felice.

Mauro Gregori

varese gregori terza dose – MALPENSA24