Sequestro hacker con riscatto in Bitcoin a Varese: farmacia chiusa a Bizzozero

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VARESE – Hackerato il sistema informatico della farmacia Baraldi di Varese: esercizio chiuso da sabato 9 gennaio. «Contiamo di riaprire al più tardi nel primo pomeriggio di oggi (lunedì 11 gennaio) – spiegano dalla farmacia – I tecnici sono al lavoro per ripristinare quanto danneggiato dal virus. Il dispensario di Lozza, aperto soltanto il lunedì pomeriggio, oggi invece resterà chiuso. Abbiamo un terminale anche là e i tecnici interverranno non appena finito da noi».

Hackeraggio con riscatto

Si è trattato di un hackeraggio «Con richiesta di riscatto – continuano dalla farmacia – Il virus è entrato dal sistema attraverso una mail nonostante avessimo attivato tutte le protezioni del caso». Questi virus si nascondono all’interno di mail all’apparenza del tutto innocue. «E’ riuscito ad installarsi nel sistema e si è attivato alle 2 di notte quando i server erano attivi ma noi non eravamo presenti per poter intervenire immediatamente. Sabato mattina, all’accensione dei computer, ci siamo resi conto. Gli hacker ci “informavano” di aver praticamente sequestrato tutto il sistema, a cominciare dalla banca dati, e di restituircelo solo in cambio di un pagamento in Bitcoin. Abbiamo spento immediatamente tutto e avvisato i tecnici: chiaramente non abbiamo mai avuto intenzione di pagare. Quindi abbiamo presentato denuncia ai carabinieri e poi alla polizia postale. Oggi tramite Pec, che sabato non potevamo utilizzare, abbiamo avvisato anche Ats».

La denuncia come autotutela

La farmacia è stata quindi chiusa: «Con il sistema bloccato non potevamo leggere le ricette elettroniche né, ad esempio, avere accesso al database relativo ai farmaci – continuano dalla farmacia – Abbiamo cercato di avvisare tempestivamente del problema quante più persone possibili». Non è stato, ovviamente, un attacco personale: gli hacker vanno a “strascico” inviando migliaia, se non milioni, di queste mail. «Da questo punto di vista siamo assolutamente sereni – concludono dalla farmacia – Purtroppo è capitato anche a noi come a migliaia di altre persone. Difficilmente si arriverà ai responsabili, pare che il tutto rimbalzi attraverso server all’estero, ma la denuncia ci mette al riparo da eventuali rimostranze: se qualcuno dovesse contestarci “buchi” nel nostro sistema possiamo provare che non ne abbiamo alcuna responsabilità. La denuncia in questi casi serve soprattutto a tutela di se stessi».

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