Varese, i dubbi sull’ex Aermacchi: supermercato e storia dimenticata

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VARESE – Non convince il mega progetto di recupero dell’ex Aermacchi. E i dubbi, molti dei quali condivisi in maniera bipartisan da minoranze e pezzi di maggioranza, sono stati tutti esposti in sede di commissione Urbanistica presieduta dal presidente Luca Paris. La prima riunitasi ieri, mercoledì 25 novembre, sull’argomento. Durante la quale l’assessore alla partita Andrea Civati ha esposto il progetto nel suo complesso aprendo anche a un confronto che si potrà dipanare nelle prossime riunioni. Apertura vista con “sospetto” da chi ha messo sul tavolo le critiche, «perché – dicono in sostanza – la sensazione è che l’impostazione del futuro di quell’area sia sostanzialmente già decisa e quindi non c’è spazio di “manovra”». Ma andiamo con ordine per capire quanto successo in due ore di dibattito intenso, pacato e ricco di spunti di riflessioni.

Rigenerazione, bonifica, benefici per Masnago

Partiamo dalla ricognizione di Civati, il quale sulla mappa dell’area proiettata sullo schermo ha mostrato (a grandi linee) gli interventi di sicurezza per sistemare i problemi causati dal Vellone, ha spiegato che gli edifici presenti verranno demoliti e l’area bonificata. Per lasciare spazio a un punto vendita di media distribuzione di 3.400 metri quadrati, a una piscina con vasca da 50 metri e spalti per 500 persone e a un “palazzetto” per il basket con due campi da giochi di cui uno dotato di tribune così da omologarlo. Oltre alla creazione di un parco che si affaccerà su via Crispi, con percorso ciclopedonale parallelo alla strada ma che si snoderà all’interno del polmone verde e dell’area così da collegare anche la parallela via Sanvito Silvestro. Non mancheranno poi i parcheggi interrati (400 posti auto) e a raso (un centinaio).

E il recupero del valore storia e del valore industriale del sito? «E’ di fatto insito in quella che è a tutti gli effetti una rigenerazione urbana – ha spiegato in sintesi Civati – che va a sanare una ferita urbanistica della città e porterà benefici al quartiere di Masnago».

I dubbi

Le perplessità sono arrivate dalla parte politica in maniera trasversale, ma anche dai tecnici, architetti invitati in qualità di esperti a intervenire. Uno degli elementi che proprio non convince è la  realizzazione di un altro supermercato. Tema anticipato già dal vicesindaco Daniele Zanzi, ma ripreso da quasi tutti i membri di commissione. «Non è necessario» hanno dichiarato i consiglieri Elena Baratelli di Varese 2.0 e Fabio Binelli della Lega. Baratelli ha ricordato che «il supermercato che sorgerà nell’ex Aermacchi è solo un po’ più piccolo della nuova Esselunga, tanto per far capire le dimensioni dell’intervento» e Binelli ha rincarato: «Mi preoccupa lo spuntare dell’ennesimo cubo. Trovo che sia una soluzione troppo semplice quella di puntare sull’edificazioni di supermercati per riqualificare parti di città. Grande distribuzione che tra l’altro inizia ad essere eccessiva anche qui a Varese».

Non radere al suolo la storia

Il recupero della storia, altro chiodo sul quale tutti hanno battuto, secondo chi è intervenuto è stato di fatto snobbato. Ad aprire le danze sul tema è stato Alberto Del Corso, architetto ed esponente di Varese 2.0. Il quale ha spiegato che «una riqualificazione che non tenga presente della storia, del valore sociale, economico e architettonico dei luoghi non darà mai vita a un intervento di ricucitura con il resto della città. Semplicemente, se verrà bene, risulterà essere un recupero anche bello, ma sempre un corpo estraneo a livello urbanistico. Sulla medesima lunghezza d’onda anche Luca Tonella e Ruggero Borghi e si sono detti «a disagio anche solo nel parlarne. Sarà un elemento più gradevole, ma slegato dalla città e dalla sua memoria e non ha nulla a che vedere con il concetto di risanamento di zone interne alla città». Infine l’invito lanciato dal consigliere Valerio Crugnola: «Su partite così importanti – ha dichiarato – la politica ha il dovere di prendere il comando perché non basta riconosce il coraggio degli investitori».

L’intervento della segreteria cittadina del PD

In parte legittime, ma anche un po’ bizzarre le preoccupazioni espresse ieri in commissione urbanistica per il progetto ex Aermacchi – scrive il segretario cittadino dei dem Luca Carignola alla luce di quanto emerso in Commissione – Non si può, infatti, mai dimenticarsi di che cosa si sta parlando: oggi abbiamo un enorme sito industriale abbandonato da decenni, inquinante, e in una zona centrale di Varese, zero centimetri quadrati di verde. Con la realizzazione del progetto potremo avere riduzione della volumetria, la rimozione dell’eternit, la creazione di 10.000 metri quadrati di parco pubblico, un centro sportivo di grande fruibilità, un hub della mobilità sostenibile.

E’ certamente interesse anche dall’amministrazione comunale mantenere la memoria storica del sito industriale, tenendo presente però che l’area in discussione è fortemente degradata, e quindi con forme e modalità da pensare; inoltre l’area oggetto di intervento è quasi interamente privata, e pertanto il potere contrattuale del Comune non è illimitato. Anche se ancora non definitivo, e dunque certamente suscettibile di miglioramenti nell’interesse della comunità, il progetto incontra dunque il nostro pieno sostegno, in quanto procede nella direzione di una città policentrica, più vivibile e sostenibile dal punto di vista ambientale, cioè quello che serve a Varese.

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