Il lago di Varese e la sua rinascita: a Velate un incontro su progetti e potenzialità

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VARESE – «L’unico modo per valorizzare gli spazi pubblici intorno al lago di Varese, e per crearne di nuovi, è comprendere a fondo il complesso e delicato equilibrio di questo ecosistema; impostare un attento bilanciamento tra le risorse naturali e le attività dell’uomo, per recuperare quella simmetria di forze ed energie che è sempre esistita nella storia di questo luogo».
Il racconto degli studi effettuati dall’architetta Katia Accossato sulle potenzialità dello specchio d’acqua e delle sue aree umide, presentato pochi mesi fa alla Biennale di Venezia, sarà al centro dell’incontro di domani, sabato 19 marzo, che, a margine della mostra Art for the Global Goals al Battistero di Velate, si terrà alle 16 al vicino Teatro Oratorio.

Le videoinstallazioni alla Biennale di Venezia

Alla Biennale di Venezia una sezione della Mostra Internazionale di Architettura “How will we live together” curata da Hashim Sarkis è stata dedicata ai buoni esempi di pianificazione e alle riqualificazioni che si stanno sviluppando grazie a veri e propri laboratori di rigenerazione urbana in sedici città medio-piccole selezionate sull’intero territorio nazionale. “Design(ing): dal cucchiaio alla città”, affidata a Paolo di Nardo e Francesca Tosi, all’interno del Padiglione Italia a cura di Alessandro Melis e dedicato alle “Comunità resilienti”, ha ospitato un percorso di videoinstallazioni tra cui quella che ha per protagonista il lago di Varese, dove è in atto un’importante collaborazione per il risanamento delle sue acque.

L’accordo per la salvaguardia e il risanamento del lago

Il progetto si inserisce nell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) “Salvaguardia e risanamento del lago di Varese” per il superamento delle relative problematiche ambientali, coordinato dalla Lombardia e sottoscritto da più di trenta soggetti: tra loro, oltre alla Regione e alla Provincia, ci sono i Comuni circostanti, le università, gli istituti di ricerca, l’Arpa Lombardia, l’Ats, l’Ufficio d’Ambito e Alfa (gestore unico del Servizio Idrico Integrato), Camera di Commercio, la Soprintendenza e alcune associazioni locali (Cooperativa di pescatori del lago di Varese e Consorzio Utenti delle Acque del Fiume Bardello). La Provincia, grazie al ruolo di gestione delle sponde, con il suo settore Territorio ha collaborato alla realizzazione del video per mettere in rilievo le peculiarità e la qualità dell’area.

Gli obiettivi

Il video Il lago di Varese: per un nuovo equilibrio tra uomo e ambiente” ha raccontato il complesso lavoro progettuale in corso di realizzazione. A fianco dei temi operativi principali dell’Aqst, che prevedono il miglioramento della qualità delle acque, è prevista l’elaborazione di un progetto coordinato intorno alla pista ciclabile. Tra gli obiettivi rientrano anche la salvaguardia della biodiversità dell’ecosistema lacustre, la promozione di un dialogo con la cittadinanza per una gestione integrata del territorio, la diffusione capillare di una coscienza ambientale per la costruzione di una “comunità sostenibile” e la condivisione di un progetto unitario per la rigenerazione delle sponde che veda il coinvolgimento dei Comuni rivieraschi e confinanti.

La costruzione di una comunità resiliente

«Le comunità resilienti – ha spiegato Accossato – sono formate da cittadini che si uniscono per condividere una visione e una progettazione del proprio territorio, facendo del paesaggio un vero e proprio strumento di rigenerazione.
Nel caso del lago di Varese la sua costruzione prevede incontri continui con le amministrazioni coinvolte, con le università presenti, con le associazioni ambientaliste e con tutti gli enti e le istituzioni che hanno sottoscritto l’Aqst, oltre che con gli stessi abitanti del luogo.
Un approccio interdisciplinare condiviso con il coordinatore dell’accordo quadro di Regione Lombardia, e che coinvolga, oltre all’architettura, la botanica, la fauna, l’economia e l’ecologia in generale, è alla base di ogni scelta progettuale che verrà effettuata: una proposta consapevole dei suoi effetti a lungo termine».
Al dibattito, aperto al pubblico, parteciperà il Parco Regionale del Campo dei Fiori. È obbligatoria la prenotazione su Eventbrite e si accederà nel rispetto delle normative antiCovid vigenti. Sabato e domenica la mostra “Art for the global goals” di EvE Carcan, a cura di Carla Tocchetti, sarà aperta dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18.

La rigenerazione delle sponde

Promotrice e curatrice dell’iniziativa di portare per la prima volta il lago di Varese alla ribalta di una delle manifestazioni più importanti al mondo come la Biennale di Venezia è stata Katia Accossato, docente del Politecnico di Milano che con lo studio ACTarchitettura opera sui due ambiti della frontiera italo-svizzera, inquadrando le potenzialità di questa area umida importante per l’intero territorio della Regio Insubrica. Dopo che lo studio è stato premiato al concorso internazionale per la valorizzazione del percorso ciclopedonale indetto dalla Provincia e dall’Ordine degli Architetti di Varese nel 2014, ha continuato a occuparsi del progetto della rigenerazione delle sponde promuovendo i convegni “Marsh for the City. Le potenzialità delle aree umide per la città di Varese” (organizzata con Eleonora Bersani) e “Paesaggio e Resilienza”, entrambi organizzati nell’ambito delle ultime edizioni del Festival del Paesaggio del Comune di Varese.

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