Graduatorie in ritardo, l’Ordine di Varese: «Medici bloccati in piena pandemia»

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VARESE – L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Varese rende noto il grave stato di sofferenza dei giovani medici che hanno partecipato il giorno 22 settembre al Concorso per l’accesso dei Medici alle Scuole di specializzazione di area sanitaria bandito dal Miur. Al concorso, su base nazionale, hanno partecipato 24mila medici  a fronte di 14.455 borse disponibili. La pubblicazione dei risultati del concorso era prevista per il 5 ottobre  con una previsione della pubblicazione delle assegnazioni nelle diverse sedi universitarie d’Italia nella giornata del 12 ottobre.

La denuncia dell’Ordine

A seguito di numerosi ricorsi pervenuti al Tar del Lazio  la graduatoria provvisoria è stata pubblicata il 26 ottobre invece che il 5 ottobre  mentre il 9 novembre era stato pubblicato un documento in cui, a seguito della scelta delle sedi ove i vincitori  di concorso avevano opzionato  di frequentare  la scuola di specializzazione, veniva indicato che le assegnazioni ad una determinata sede di scuola  di specializzazione sarebbero state pubblicate il 30 novembre. Con successive comunicazioni in data 3 dicembre  veniva comunicato che le assegnazioni  sarebbero state effettuate in data da destinarsi, dopo il 15 dicembre,  con la presa di servizio il 30 dicembre. In sintesi dopo oltre 2 mesi i  ricorsi, le inadeguatezze del Miur e la totale mancanza di comunicazione tra gli organi giudiziari coinvolti hanno portato non solo ad un ritardo enorme nelle tappe previste dopo l’effettuazione del concorso ma, addirittura, a sconvolgimenti degli esiti che, per giunta non ancora definitivi, potrebbero  inficiare la credibilità del concorso stesso. E tutto ciò accade in un momento delicatissimo per il nostro Paese e e per il sistema sanitario nazionale.

È, inoltre, utile ricordare quanto la Continuità Assistenziale, le Usca, il servizio di contact tracing, le guardie mediche e le sostituzioni di medicina generale siano quasi interamente occupate da questi giovani, chiamati anche “ camici grigi”  e che, la maggior parte di essi, abbia già rassegnato, come previsto dalle norme , le proprie dimissioni da queste attività  basandosi su un cronoprogramma risultato rapidamente obsoleto. Ciò  comporterà non pochi problemi logistici a servizi fondamentali in piena seconda ondata pandemica associati, per i giovani vincitori di concorso, a preoccupazioni nel doversi trasferire in altre città, trovare nuovi alloggi ed immatricolarsi in pochissimi giorni con le note limitazioni agli spostamenti e, per giunta, nel pieno delle festività natalizie.

L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Varese  raccoglie le denunce dei suoi giovani iscritti relative a  questa situazione e ne sollecita  una rapida soluzione chiedendo dignità, chiarezza e che i giovani medici possano  iniziare al più presto il lavoro per cui hanno studiato e di cui il nostro sistema sanitario ha bisogno ora come non mai.

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