Varese, Poretti (Lega): «Subito un tavolo provinciale sul problema scuola»

emanuele poretti lega

VARESE – «Subito un tavolo provinciale per affrontare il tema del rientro a scuola, ma anche le questioni legati al trasporto e al servizio mensa per gli studenti». Lo chiede la Lega, per voce del suo responsabile provinciale agli Enti locali Emanuele Poretti, dopo una riunione in streaming, che si è tenuta ieri lunedì 8 giugno, con le rappresentanze territoriali e tutti i sindaci del Carroccio della provincia di Varese.

«Grazie ai nostri rappresentanti alla Camera e al Senato – dichiara Poretti –  la Lega ha cercato, purtroppo senza alcun riscontro da parte del governo, di proporre integrazioni e modifiche al Decreto scuola, che di fatto impone una serie di misure, distanziamenti e regole impossibili da applicare nelle strutture oggi esistenti». Nella nota, che riassume la posizione di tutti i sindaci, amministratori e consiglieri provinciali leghisti, si legge anche che:  «A nostro avviso l’insieme delle regole per la ripresa scolastica a settembre doveva essere costruito con chi lo dovrà poi applicare, certamente le istituzioni scolastiche, ma anche i Comuni – spiega Poretti – non di meno riversa, nel concreto, ogni responsabilità sul territorio; delegando i direttori didattici ed i sindaci alla risoluzione di un Tetris impossibile da incastrare. Ingressi scaglionati, prolungamenti di orari, raddoppi di costi per i trasporti degli studenti, mancanza di spazi, sono solo alcuni dei problemi che dovremo affrontare, senza che da Roma sia stato stanziato un solo euro per gli interventi».

Sindaci ancora una volta mandati in prima linea

«Se da un lato le scuole non possono inventarsi nuovi spazi – prosegue Poretti – dall’altro i Comuni non possono inventarsi adeguamenti alle norme di spazi esterni che devono rispettare le stesse regole di sicurezza delle aule, facendo tra l’altro ricadere la responsabilità e gli oneri economici sui Sindaci, i quali avranno anche la responsabilità civile e penale degli spazi così recuperati. Senza dimenticare che le scuole dell’infanzia avranno necessità di molti più insegnanti che dovranno essere assunti proprio dalle amministrazioni comunali, il cui costo rischia inevitabilmente di ricadere sulle rette delle famiglie».

Tutti i nodi al pettine

Oltre al problema degli spazi e di come gestire il rientro e la partecipazione alla didattica dal vivo, sul tavolo ci sono anche le questioni non secondarie legate ai servizi trasposti e mensa.

«Non meno importante – aggiunge – il problema per il trasporto, soprattutto per gli studenti che devono recarsi a frequentare la scuola secondaria e gli istituti superiori fuori dal proprio paese di residenza, che con le regole del distanziamento vedrà un raddoppio dei costi di cui finora il governo non si è occupato. Ed ancora, il problema delle mense scolastiche. Le alternative al sistema attuale di somministrazione, sempre se applicabili, comporteranno dei costi certamente maggiori degli attuali e che anche in questo caso dovranno essere necessariamente coperti. Per tutto questo, ad oggi, il governo non ha previsto quasi nulla, e gli unici finanziamenti sugli edifici scolastici destinati a Province e Comuni arrivano da Regione Lombardia».

E infine conclude Poretti: «La nostra proposta è l’istituzione di un tavolo di coordinamento provinciale per la scuola (tecnicamente definito Centro Operativo Misto) , richiesta che faremo per iscritto al Prefetto e che dovrà vedere coinvolti oltre agli enti locali, il provveditorato agli studi, l’agenzia del trasporto pubblico, i direttori didattici; un tavolo che esamini quindi le possibili soluzioni e da collegamento con gli enti superiori. Nei prossimi giorni, quindi, verrà inviata una richiesta scritta in tal senso al prefetto di Varese Dario Caputo, al presidente della Provincia Emanuele Antonelli ed al provveditore agli Studi di Varese Giuseppe Carcano».

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