Da Varese traffico internazionale di armi. Arresti a Uboldo, Gallarate e Somma

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VARESE – Un vasto traffico di armi rivolte soprattutto all’estero con vendita di mitragliatori, Kalashnikov, Uzi, granate ma anche revolver e fucili. Destinazione Paesi teatro di guerre e guerriglie come Iraq, Georgia e Afghanistan, noti nel mondo quali fulcro di attività terroristiche internazionali. Un traffico smantellato grazie a un’operazione della Digos della Questura di Varese.

Le minacce a Matteo Salvini

Il vertice del traffico – con vendite soprattutto estero su estero – era Fabio Del Bergiolo, 60 anni, già arrestato nel luglio 2019 a Gallarate dove risiede con l’anziana madre perché trovato in possesso di un vero e proprio arsenale. All’epoca in un box riconducibile al gallaratese era stato trovato un missile aria-aria destinato ad essere venduto a dei combattenti italiani. «L’attenzione su Del Bergiolo – ha spiegato oggi, sabato 17 ottobre, Eugenio Spina, al comando dell’antiterrorismo interno della polizia di Stato – si è accesa nel 2019 in seguito ad alcune minacce nei confronti dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini». Del Bergiolo, tra l’altro, se negli ultimi anni si è tenuto alla larga dall’attività politica, in passato aveva palesato l’appartenenza all’estrema destra candidandosi al Senato nel 2001 per Forza Nuova.

Arresti a Somma, Uboldo e Novara

Arrestato nel luglio 2019 venne messo ai domiciliari un mese dopo. «Da quel momento – ha spiegato Massimo De Filippo, sostituto procuratore della Repubblica di Busto che ha coordinato un’indagine durata un anno e mezzo – la Digos della Questura di Varese, che ringrazio per l’eccellente lavoro svolto con professionalità e abnegazione, ha attivato un monitoraggio attivo nei suoi confronti». Del Bergiolo non poteva avere contatti con l’esterno ma, ad un certo punto, ha attivato delle utenze telefoniche. «A quel punto – ha precisato Spina – abbiamo serrato la sorveglianza. Parliamo di un soggetto, così come gli altri tre arrestati, molto scaltro e di elevato spessore criminale. Il gruppo per nascondere i propri illeciti metteva in atto dei contro-pedinamenti. In un caso Del Bergiolo ha disinstallato il Gps dall’auto per nascondere i suoi spostamenti. Gps che la Digos ha immediatamente ripristinato». Per far capire la furbizia del sodalizio (che conta anche un 76enne palermitano ma residente a Uboldo, nel cui garage sono stati trovati 15 candelotti di esplosivo definito di potenza “micidiale” in seguito a un esperimento giudiziario, un 58enne originario di Torre Annunziata ma residente a Somma e un 50enne residente a Novara), il dirigente della Digos di Varese Oreste Ariano, con accanto il Questore Giovanni Pepè, ha spiegato: «In un caso uno degli arrestati per contattare Del Bergiolo ha utilizzato una cabina telefonica nel tunnel che porta ai bagni di un centro commerciale».

Sequestrate migliaia di armi

Del Bergiolo è stato arrestato nella notte tra l’11 e il 12 ottobre mentre rientrava dalla Svizzera insieme alla madre. Ha spiegato Giuseppe D’Amico, procuratore facente funzione di Busto Arsizio: «Con la collaborazione della Guardia di Finanza è stato sottoposto a controllo doganale: nella borsetta della madre era nascosta una pistola clandestina. A quel punto sono state eseguite perquisizioni a carico dei contatti più stretti di Del Bergiolo: alcune hanno dato esito positivo. E sono scattati gli altri tre arresti». Spina ha escluso coinvolgimenti nel terrorismo nazionale. Non sono invece esclusi contatti con la criminalità organizzata. Sotto sequestro decine di migliaia di armi e di munizioni: il “campionario” utilizzato dal sodalizio per mostrare la merce agli acquirenti.

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