Varese, stampa nazionale contro la Lega. Ma un sondaggio pronostica Bianchi

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Il manifesto oggetto di una strumentale polemica

VARESE – Tutti contro Matteo Bianchi. E la Lega. Prevedibile nello scontro pre elettorale che, nel capoluogo provinciale, ma non solo, va via via prendendo quota. Con sfumature e contorni che a volte vanno ben sopra le righe. Dai sondaggi orientati a seconda delle opportunità partitiche e dei singoli candidati, fino alle strumentalizzazioni sui nomi. Un esempio? L’articolo a firma Paolo Berizzi su Repubblica.it, che lascia supporre come uno slogan – Per Varese, meglio Bianchi – abbia intenzioni, diciamo così, discriminatorie se non, addirittura, razziste. Se invece di Bianchi, il candidato sindaco della Lega si fosse chiamato Rossi, avremmo potuto pensare che, nella Città Giardino, si dà spazio ai comunisti, appunto i “rossi” di un tempo.

Amenità elettorali, non c’è dubbio. Ma anche inutili divagazioni sul tema, benché sia noto che la politica non è frequentata da orsoline e frati trappisti. “La politica è sangue e merda” sosteneva Rino Formica. Appunto. Ma cavar fuori una polemica attorno al manifesto che gioca sul nome di Bianchi, è qualcosa ancora di diverso, è il tentativo di delegittimare l’avversario con il detto e non detto, con l’invenzione di una questione che non esiste.

A buttare benzina sul fuoco ci pensa un altro giornale dichiaratamente anti-Lega, il Fatto quotidiano che pubblica il resoconto di non meglio definiti sondaggi che farebbero “paura alla Lega” in tutto il Nord, e a Varese in particolare. Insomma, una Caporetto. Testuale dall’articolo a firma Giacomo Salvini (vedi a volte la coincidenze nei nomi): “… Su molte città che andranno al voto il 3 e 4 ottobre è segnata una x rossa: sconfitta. Bologna, Milano, in bilico Pordenone e Savona. E soprattutto Varese, la roccaforte leghista che ha dato i natali a Bossi, Maroni, Giorgetti e alla prima Liga Lombarda. Qui la Lega è indietro e di tanto. Il sindaco uscente Davide Galimberti va verso la riconferma con il sostegno di Pd e Cinque Stelle, mentre l’uomo del Carroccio, Matteo Bianchi, rischia una sconfitta pesante”.

Fin qui Salvini, il giornalista del Fatto. Quell’altro Salvini, il leader della Lega, pare invece abbia fatto sapere ai leghisti di Varese che gli scenari del dopo elezioni sarebbero ben diversi. Altro che sconfitta. Lo confermerebbe un sondaggio commissionato a Hokuto Osservatorio Politico che, attraverso 1201 interviste, analizza l’intero contesto elettorale varesino, approfondendo aspettative e intenzioni di voto dei cittadini. I due maggiori contendenti, cioè Bianchi e Galimberti, staccherebbero di gran lunga tutti gli altri candidati, giocandosi la vittoria al ballottaggio. Il leghista ci entrerebbe con una dote del 48 per cento di consensi, Galimberti del 43,5. Il 17 e il 18 ottobre, giorni dello spareggio, Bianchi ce la farebbe con il 53 per cento dei voti.

E i partiti? Tutt’altro che lo sfascio leghista evocato dal Fatto: il centrodestra la spunterebbe anche se per pochi punti. I dati raccolti dall’indagine di Hokuto rispetto ai candidati smentirebbero le previsioni più funeree. Naturalmente si tratta di un sondaggio, con tutte le variabili del caso da qui al 3 ottobre. Tant’è vero che gli stessi sondaggisti avvertono che “questi valori non tengono conto del diverso orientamento degli indecisi rispetto a coloro che dichiarano il voto”. Insomma, la partita rimane aperta.

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