Varese, truffa ai danni della Provincia sul riscaldamento nelle scuole: un arresto

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VARESE – Un arresto e un obbligo di firma per due professionisti ritenuti responsabili di truffa aggravata nei confronti della Provincia di Varese sulla questione dell’appalto calore. Quello, per intenderci, che riguarda il sistema di riscaldamento delle scuole e che in passato, proprio per una serie di mancati lavori, ha portato a scioperare gli alunni contro il freddo delle aule. Al Newton di Varese furono sospesi 76 studenti protagonisti di un’accesa protesta proprio a causa del gelo registrato nelle aule in pieno inverno. «I reati contro la pubblica amministrazione sono particolarmente esecrabili perché colpiscono l’intera collettività. In questo caso la corruzione è rimasta sullo sfondo, ma l’indagine ha permesso di portare alla luce condotte illecite che continuavano almeno dal 2016», ha detto Daniela Borgonovo, procuratore di Varese introducendo l’operazione Freezer coordinata dal sostituto procuratore varesino Lorenzo Dalla Palma.

L’operazione

Oggi, mercoledì 23 settembre, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Varese, guidati dal tenente colonnello Gabriele Sebaste, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare (un arresto ai domiciliari e un obbligo di firma) nei confronti di due professionisti ritenuti responsabili di truffa aggravata in danno in ente pubblico, frode in pubbliche forniture e falsità ideologica. «Le misure sono state eseguite a Trieste dove entrambi i destinatari risiedono – ha spiegato il generale Marco Lainati, comandante provinciale della Finanza di Varese – Sono 5 le società coinvolte; si tratta di multiservizi che operano su tutto il territorio nazionale e che hanno sede in diverse regioni. Sempre questa mattina sono stati sequestrati oltre 850 mila euro nei confronti di cinque società ritenute coinvolte negli illeciti». Le indagini «Sono entrate nel vivo, con intercettazioni e controlli bancari, nel 2019 – ha spiegato il tenente colonnello Sebaste – L’ente provinciale, che è parte lesa in questa vicenda, ha fattivamente collaborato all’inchiesta fornendoci tutta la documentazione necessaria». Sono 30 le scuole in provincia dove sono stati eseguiti accertamenti sugli interventi fatti.

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Le misure eseguite a Trieste

I provvedimenti emessi dal tribunale di Varese giungono al termine delle indagini condotte e coordinate dalla Procura, che hanno fatto luce sulle condotte perpetrate ai danni della Provincia da due professionisti esterni incaricati rispettivamente di vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori e del collaudo del contratto di appalto, che aveva un valore di oltre 29 milioni di euro, relativo alla gestione clima e riqualificazione tecnologica degli edifici scolastici della Provincia.

Le condotte illecite

Dalle investigazioni sarebbe emerso che, almeno a partire dall’anno 2016, uno dei professionisti, quale direttore esecutivo del contratto, avrebbe falsamente attestato la regolarità esecutiva dei lavori, nonostante questi non fossero stati completati. Tali gravi inadempimenti sono stati quantificati in 2 milioni e 500 mila euro dalle nuove imprese subentranti nell’appalto. Come ha precisato il procuratore Borgonovo in questo caso «La corruzione è rimasta soltanto sullo sfondo».

In tale fase si è inserita la condotta del secondo professionista, il quale, all’atto del collaudo finale avrebbe quantificato in 850 mila euro il valore delle opere non realizzate. Le indagini hanno fatto emergere gli accordi illeciti intercorsi tra i due professionisti, finalizzati ad alleggerire la posizione delle imprese inadempienti, per le quali, uno di essi, da libero professionista aveva prestato collaborazione. Tali forzature avrebbero portato alla redazione di un rapporto finale e al rilascio del certificato di collaudo in cui sarebbero stati ulteriormente ridotti i valori delle inadempienze, arrivando a quantificare circa 250 mila euro. Le condotte rilevate nel corso delle indagini avrebbero riverberato gravi effetti sulle attività didattiche dello scorso anno scolastico in numerosi istituti della Provincia che sono stati caratterizzate dal non corretto funzionamento dell’impianto di riscaldamento durante il periodo invernale.

Sono stati infine sequestrati oltre 850 mila euro nei confronti delle imprese inadempienti per responsabilità amministrativa degli enti derivante dalla commissione di reati.

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