Varese, anno a distanza per l’Università dell’Insubria. Da settembre in aula al 50%

Università dell'Insubria studenti

VARESE – È stato un anno di lezioni, esami e lauree a distanza all’Università dell’Insubria. La pandemia ha cambiato la quotidianità della vita accademica, che è continuata senza interruzioni grazie alla piattaforma di ateneo, che ha tenuto sempre in stretto contatto docenti e studenti. Poche le attività che si sono potute svolgere in presenza. Proprio oggi, giovedì 15 luglio, partono le immatricolazioni per il prossimo anno accademico: in vista di settembre l’auspicio è quello di poter ritornare in aula, con un’occupazione del 50%.

Immatricolazioni in aumento

Il primo dato da considerare guardando all’anno accademico 2020/2021, che ormai sta per volgere al termine, è quello delle immatricolazioni. Nonostante ci fosse una grossa preoccupazione a livello nazionale l’ateneo varesino non ha registrato cali nelle iscrizioni: rispetto all’anno precedente c’è stato invece un aumento, seppur contenuto, intorno al 2%. L’incremento è stato sostanziale per le lauree magistrali, con un +27%, dovuto principalmente all’erogazione delle lezioni a distanza. Sono così aumentati gli studenti dall’estero e da fuori regione. Ora si guarda al prossimo anno: le immatricolazioni sono al via. A partire da oggi, giovedì 15 luglio, ci si può iscrivere ai corsi di laurea triennale e a ciclo unico ad accesso libero e ai corsi di laurea magistrale.

Lezioni da remoto

La maggior parte delle lezioni nell’anno accademico che sta per concludersi è stata svolta online. «A inizio anno – spiega Mauro Ferrari, delegato del rettore alla didattica – avevamo garantito in presenza tutte le lauree magistrali, ma con la zona rossa è tornato tutto a distanza. Nel secondo semestre abbiamo cercato di riportare in aula gli studenti del primo anno, per favorire un aspetto importante come la socialità, ma poco dopo la partenza siamo tornati in zona rossa». Nei casi in cui è stata erogata la didattica in presenza la partecipazione degli studenti è stata comunque su livelli bassi, con una media intorno al 20% delle presenze, in linea con quanto accaduto negli altri atenei italiani.

Mauro Ferrari
Il professor Mauro Ferrari

Esami, lauree e test di ingresso

Lo stesso è successo per gli esami, che si sono svolti online sulla piattaforma di ateneo. A partire da giugno gli scritti sono tornati in presenza, mentre per gli orali l’università lascia decidere ai docenti se effettuarli in aula o a distanza. Una modalità che resterà in vigore anche per l’ultima sessione estiva, in programma a settembre. Le lauree, che nei mesi scorsi si sono svolte anch’esse da remoto, sono ora tornate in presenza, con i docenti e la commissione in aula e la possibilità per gli studenti in determinate casistiche di poter intervenire a distanza. Per quanto riguarda i test di ingresso in programma nei prossimi mesi si svolgeranno in presenza le prove relative alle professioni sanitarie, mentre quelle di autovalutazione per gli altri corsi saranno fatte a distanza.

Da settembre obiettivo 50%

In vista dell’avvio dell’anno accademico 2021/2022 non ci sono ancora certezze assolute, ma l’obiettivo dell’Università dell’Insubria è quello di poter ritornare verso la normalità. «Ci auguriamo di poter tornare in aula a settembre – osserva Ferrari – stiamo programmando l’organizzazione delle lezioni in presenza per tutti i corsi, garantendo comunque la didattica a distanza perché l’occupazione in aula a meno di novità partirà con una percentuale del 50%». Al prossimo anno si arriverà in un clima di incertezza per quanto riguarda il capitolo immatricolazioni: difficile prevedere al momento quale potrà essere l’impatto della situazione economica attuale sulle famiglie.