Disabilità e anziani, Matteo Bianchi: «Vogliamo una Varese per tutti»

VARESE Fondazione Piatti, Polha Varese e Molina: giornata dedicata al sociale per il candidato del centrodestra Matteo Bianchi. «Incontri – dice – che hanno avuto come comune denominatore la persona». E ad accompagnare Bianchi c’erano l’assessore regionale a Famiglia e Disabilità Alessandra Locatelli, i consiglieri regionali Emanuele Monti e Francesca Brianza e Katia Catalano, candidata con la civica Varese Città Giardino – Grande Varese e Luca Loria della Lega. Due giovani con disabilità che hanno raccontato le difficoltà di vivere la città e messo sul tavolo le pecche da colmare per «una Varese per tutti».

La persona al centro

«Oggi è stata una giornata importante – ha detto Bianchi al termine della visita al Molina di viale Borrì – ho avuto una serie di incontri che hanno come punto di contatto la persona. Ho potuto parlare con la Fondazione Piatti, con la Polha Varese e fare una visita al Molina. Momenti di dialogo importanti a prescindere dalle nostre convinzioni politiche. Credo che la campagna elettorale non deve essere solo uno stimolo per votare un candidato piuttosto che un altro. Ma deve essere un momento per riflettere anche su tematiche che vanno oltre i colori politici».

Matteo Bianchi ha poi aggiunto: «Abbiamo aperto interlocuzioni con realtà importanti, che vanno oltre la contingenza delle campagna elettorale. Le realtà con le quali mi sono confrontato hanno messo sul tavolo la volontà di aprirsi sempre più alla città. In un momento davvero particolare, quello post pandemico». Il candidato del centrodestra ha poi sottolineato l’importanza dell’ascolto: «Sono emersi spunti interessanti. Ma anche necessità. Come ad esempio quella di realizzare una casa delle disabilità, punto di riferimento delle fragilità. Con piglio di sussidiarietà, dove le associazioni e le fondazioni che operano sul territorio possano essere le protagoniste di questo progetto. Anche perché sui temi sanitari con ricaduta sociale il ruolo di un’amministrazione diventerà importante».

Oppure sullo sport disabili, «tema rispetto al quale, come coalizione, diamo risposte programmatiche concrete. Quando parlo della necessità di realizzare una seconda pista del ghiaccio, accanto al palazzetto che sta sorgendo, l’ottica è quella di rispondere al bisogno di strutture inclusive dedicate alla pratica dello sport. Stesso discorso per il Franco Ossola riqualificato e progettato con grande attenzione all’accessibilità».

Ultimo passaggio dedicato al Molina. «Un patrimonio di tutti i varesini e di tutto il territorio del circondario. Una realtà che negli anni è cresciuta anche grazie al contributo dei varesini. La Fondazione deve essere catalizzatore di professionalità slegate da qualsiasi “strattonamento” politico».

Il ruolo strategico del terzo settore

Alessandra Locatelli, assessore regionale alla Famiglia e Disabilità ha parlato dell’importanza «delle associazioni. Fondamentali per un’amministrazione nel mettere in campo progettualità e servizi. L’obiettivo deve essere quello di incentivare le istituzioni comunali a collaborare con le associazioni per progettare insieme la città e programmare gli interventi. Il confronto tra amministrazione e associazioni deve diventare un modus operandi anche a livello comunale. Solo in questo modo di possono “costruire” città accessibili a tutti».

La città vista da chi convive con la disabilità

Katia Catalano, candidata della civica di centrodestra ha riportato al centro un tema di grande attualità: l’attenzione nei confronti di chi ha difficoltà. «Un’amministrazione deve tenere in considerazione le difficoltà dei giovani e dei disabili. Quella in carica non ha mostrato questa sensibilità. Basta guardare alla quotidianità, ai marciapiedi di Varese molte dei quali per noi inaccessibili. Vogliamo invece un’amministrazione che sappia dialogare con i giovani e sappia dare risposte alle famiglie. Vogliamo un’amministrazione che dia visibilità e opportunità anche chi ha difficoltà».

Luca Loria, candidato della Lega ha invece puntato sul tema del lavoro e sulla difficoltà di inserimento. «Qui non ci sono barriere fisiche. Eppure troviamo grandi difficoltà e soprattutto vorremo avere da parte dell’amministrazione un sostegno più nella complessa fase dell’inserimento lavorativo».