Varese, verbale a una signora per un caffè d’asporto. Pinti (Lega): «Serve buonsenso»

VARESE – Primo giorno di lockdown e primi verbali ai danni di cittadini che cercano di districarsi come possono nella giungla dei divieti, tra autocertificazioni e negozi aperti. Tra i casi più controversi, segnalati anche dal consigliere della Lega Marco Pinti, quello di una signora che stava camminando in solitudine dopo aver prelevato un caffè d’asporto in uno dei tanti bar aperti del centro cittadino. Fermata dalle forze dell’ordine, la sua posizione è stata verbalizzata in attesa di comprendere se si tratta di attività lecita oppure no.

«Un episodio emblematico», interviene il consigliere leghista Marco Pinti, che interpella il Sindaco affinché solleciti al Prefetto più buonsenso nei controlli. «Viviamo giorni molto confusi – dichiara varese pinti legaPinti – dove la legalità formale è stata di fatto derogata in virtù dell’emergenza, tanto che lo strumento stesso del dpcm lascia significative ombre di legittimità costituzionale sui divieti attualmente in vigore». E poi aggiunge: «In questi momenti di profonda crisi occorre non solo che i cittadini si comportino responsabilmente, come d’altronde i varesini hanno sempre fatto, ma è ancora più importante che chi deve controllare applichi il necessario buonsenso per evitare di esasperare ancora di più gli animi». Il consigliere poi conclude: «Per questa ragione chiedo al sindaco di sollecitare comprensione e attenzione al contesto durante i controlli, sia agli operatori della polizia locale, sia nei confronti del Prefetto che rappresenta lo Stato. Soprattutto si consideri che è soltanto a causa di una comunicazione governativa schizofrenica, che ancora oggi nessuno ha capito concretamente cosa è permesso fare e cosa no».

varese pinti controlli sindaco prefetto – MALPENSA24