Vergiate al voto, ma le truppe sono ancora al coperto. Sarà Parrino il candidato?

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VERGIATE – A pochi mesi dalle elezioni Amministrative ancora non c’è traccia di nomi o programmi a Vergiate. Da un lato ci sono i civici di “Uniti per Vergiate”, il gruppo del sindaco in carica Maurizio Leorato, che dopo quasi dieci anni sta per terminare il suo doppio mandato. L’unica certezza è che lui, proprio per il vincolo del doppio mandato, non si può ricandidare. È quindi arrivato il momento di presentare un nome nuovo da portare alle urne: il candidato in pectore potrebbe essere il vicesindaco Daniele Parrino, di fatto il più indicato per poter garantire continuità a un gruppo sicuro di aver fatto bene finora. Ma la strategia, per ora, è di tenere strategie e candidati sottotraccia.
Non molto differente la situazione dall’altro lato, quello dell’opposizione, che sembra muoversi ancora nella nebbia. Poco presenti all’attività politica di questi anni, il centrodestra de “La tua Vergiate” potrebbe ora cogliere l’occasione per tornare alla ribalta. E magari rispolverare il nome del capogruppo leghista Alessandro Maffioli, già primo cittadino dal 2006 al 2011. Sempre che le due sconfitte consecutive (proprio con Leorato nel 2011 e nel 2016) non portino l’opposizione ad affidarsi a una nuova leadership per vincere le prossime elezioni.

Dare continuità al lavoro svolto

Il primo cittadino ha già avuto modo di accennare le intenzioni della sua lista, parlando dei progetti messi sul tavolo per il 2021. «Stiamo lavorando per il futuro – aveva detto – perché a noi di “Uniti per Vergiate” piace arrivare preparati». E arrivare preparati non esclude continuare su questa linea. Da questo punto di vista, la scelta potrebbe ricadere su Parrino. Dopo dieci anni di esperienza in giunta seduto sulla seconda poltrona più importante, il vicesindaco può essere la persona giusta per portare avanti il lavoro svolto sotto la guida di Leorato. E dare il via ai nuovi progetti che il gruppo vuole realizzare. Ciò che è certo, è che qualcosa si muove.

Cambio di strategia per la minoranza?

Anche la minoranza, chiamata in causa, non si è sbilanciata più di tanto sui prossimi passi da fare. Il capogruppo Maffioli ha evitato di rilasciare dichiarazioni, in attesa di una lista ufficiale da presentare alle urne. E che per adesso è ancora solo abbozzata. In ogni caso, il primo nome a cui viene da pensare è proprio il suo. Potrebbe riprendere le redini della minoranza, cogliendo l’occasione per rifarsi dopo le due sconfitte di fila. Nel 2011, infatti, dopo un mandato da primo cittadino, perse con uno scarto non eccessivo, grazie anche alla presenza di ben quattro candidati. Ma il risultato bulgaro del 2016, che sancì il Leorato bis con oltre il 70% delle preferenze, ha sicuramente lasciato ferite ancora aperte. Tanto che la minoranza si è vista raramente partecipare alla vita amministrativa negli ultimi anni. Non è quindi escluso che l’opposizione cambi strategia, puntando su un nuovo volto per le elezioni.

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