A Cardano un’ordinanza contro l’invasione di piccioni. Multe fino a 500 euro

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CARDANO AL CAMPO – Ora i piccioni possono essere un problema per le tasche dei cittadini di Cardano al Campo. Un’immagine che può far sorridere, ma si parla di multe salate, dai 200 ai 500 euro, per chi violerà la nuova ordinanza firmata dal sindaco Maurizio Colombo sulla «tutela del decoro, dell’igiene e della sanità pubblica». Come recita il documento, «sul territorio comunale si sta registrando un incremento di volatili appartenenti alla specie Colomba Livia, varietà domestica», il nome scientifico per indicare i piccioni. Incremento che ha allarmato l’amministrazione comunale. Sì, perché quando si parla di questo specifico volatile saltano all’occhio tutta una serie di conseguenze spiacevoli. Problemi di carattere sanitario, in primis, che ora hanno costretto a prendere provvedimenti.

Vietato dare da mangiare

L’obiettivo è «procedere, prioritariamente, con sistemi incruenti ed alternativi alla caccia che agiscano sui fattori in grado di determinarne l’indiscriminata proliferazione, quali la riduzione dei posatoi, degli spazi di nidificazione e delle fonti di nutrimento innaturali», si legge nell’ordinanza. Insomma, è obbligatorio agire per evitare che si creino potenziali zone di assembramento dei piccioni. E, soprattutto, è vietato dar loro da mangiare, «anche solo mediante il deposito di pane, scarti alimentari o granaglie destinati ad altri animali». Sono diversi i motivi che hanno portato a questo accorgimento. Come la loro abitudine a «stazionare su ogni sporgenza anche artificiale disponibile (fili elettrici, ringhiere, cornicioni)», influenzando anche il «decoro urbano in ordine agli escrementi inevitabilmente prodotti». Ma anche il rischio che siano «portatori di parassiti e di numerose patologie trasmissibili all’uomo e ad altri volatili domestici, con conseguenze anche molto gravi, specie quando ad essere colpiti fossero bambini ed anziani».

Gli interventi sugli edifici

Importante anche intervenire direttamente sugli edifici più «esposti alla nidificazione o anche al solo stazionamento dei piccioni». Un messaggio rivolto a proprietari, amministratori o chiunque abbia qualche diritto sugli immobili. Sono loro che dovranno «a propria cura e spese», prendere provvedimenti. Come «schermare con adeguate griglie, reti a maglia fitta o altro mezzo idoneo, le aperture permanenti degli edifici atte a fornire la nidificazione, quali soffitte, sottotetti, fienili e porticati in disuso». Oppure «installare dissuasori sui punti di posa, come cornicioni, ringhiere, davanzali e decorazioni a sbalzo». E ancora: «Mantenere perfettamente pulite le strutture e le superfici interessate alla loro presenza, compresi gli spazi pubblici sotto i fabbricati». E infine: «Effettuare periodiche disinfestazioni per limitare la presenza di acari e zecche dei piccioni , in particolare nel caso di pulizia di luoghi che dovessero essere risultati colonizzati, avendo cura di conservare copia dei documenti comprovanti i trattamenti effettuati».

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