Asilo di Vergiate, il comitato di gestione: «La politica resti fuori»

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VERGIATE – La politica e il comitato di gestione dell’asilo sono due realtà ben distinte. E così devono restare. Si può riassumere in questo modo il messaggio di Fabio Fiore, presidente dell’organo consultivo che ha ingestione il servizio per l’infanzia del gruppo 0-6 alle Rodari di Vergiate. In una lettera indirizzata ai membri del comitato e al consiglio comunale, il presidente mette in chiaro la volontà di «dissociarmi dal contenuto dell’interpellanza». Il riferimento va al documento presentato dal consigliere di minoranza Sarah Carlini (Fratelli d’Italia), in cui sono stati raccolti alcuni dei temi affrontati durante l’ultima riunione dell’organo di gestione per presentarli in aula come osservazioni. Una mossa che prima ha fatto storcere il naso al sindaco Daniele Parrino («una scorrettezza e una mancanza di rispetto», ha detto). E ora a Fiore.

«Contenuto fuorviante»

«Con rammarico – si legge nella lettera – mi devo rendere conto che non tutti hanno compreso le ragioni che stanno alla base dell’esistenza del comitato di gestione, di cosa significhi farne parte e, soprattutto, il motivo delle riunioni che periodicamente vengono svolte». Il gruppo che gestisce l’asilo «lavora con uno spirito collaborativo, creando un canale di dialogo con l’amministrazione comunale, per metterla a conoscenza dell’andamento del servizio per l’infanzia. Anche attraverso le necessità dei singoli genitori». Una premessa, questa, per sottolineare che proprio nell’ultima riunione – del 14 marzo – «sono state affrontate diverse tematiche con un spirito completamente differente rispetto a ciò che si vorrebbe far credere: è bene ricordare che il tono con cui viene detto qualcosa fa sempre la differenza». Fino alla questione che deve sciogliere ogni dubbio sui ruoli: «Il comitato di gestione non può e non deve essere utilizzato come grimaldello per fare dibattito politico». E ancora: «Il contenuto dei punti indicati nell’interpellanza è fuorviante».

Le precisazioni

Da qui, la precisazione che la «(fantomatica, aggiunge) scelta politica di non accogliere queste richieste» è spiegata così:

L‘ area di utenza riguarda gli abitanti del Comune di Vergiate e gli utenti provenienti da comuni
e/o società convenzionate nella misura non superiore al 20% della disponibilità dei posti totali del
servizio asilo nido e comunque in rispetto alla stipula della convenzione. In caso di disponibilità di
posti sarà data precedenza : – agli utenti provenienti da comuni/ società convenzionati; – ai
lavoratori che svolgono attività lavorativa con sede nel Comune di Vergiate. Eventuali richieste da
parte di famiglie non rientranti nei casi sopra indicati saranno vagliate dal Comitato di Gestione,
secondo criteri definiti dallo stesso all’occorrenza. Ai fini della formulazione delle graduatorie si
distingue in : RESIDENTI – CONVENZIONATI – NON RESIDENTI. La definizione dei criteri di
cui al precedente comma rispetta i seguenti indirizzi di carattere generale: eventuali carenze psicofisiche; condizioni sociali ed economiche della famiglia; impegni lavorativi dei genitori; continuità di frequenza al gruppo 0/3; frequenza del fratello al gruppo 0/6; ulteriori elementi validi per la valutazione che la famiglia fornisce; attività lavorativa nel comune di Vergiate per i non residenti; domicilio nel comune di Vergiate per i non residenti.

Il compito del comitato

Ricordando, quindi, che il compito del comitato è «formulare proposte in materia di organizzazione del servizio». Tra cui «elaborare proposte per i bilanci di previsione; promuovere verifiche del funzionamento del gruppo 0/6, stimolando confronti fra le diverse esperienze esistenti nel settore; proporre l’entità delle rette di frequenza; promuovere proposte relative all’organizzazione interna del servizio e alla modifica del presente regolamento; determinare le modalità per favorire l’incontro delle famiglie con il personale del gruppo 0/6, con gli operatori socio-sanitari della zona e con le associazioni presenti sul territorio; sottoporre all’assemblea delle famiglie gli indirizzi programmatici; proporre interventi sulla struttura per l’adeguamento, il mantenimento e l’efficienza; formulare i criteri per la formazione delle graduatorie nel rispetto degli indirizzi generali».

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