Viabilità in zona tribunale a Busto, Rogora sfida il comitato «politicizzato»

BUSTO ARSIZIO – «Comitato spontaneo? Mi fa sorridere, non li ho mai sentiti e mi accusano di fare proclami. Ma ho l’impressione che siano loro a voler fare subbuglio politico in vista delle elezioni». La risposta dell’assessore alla viabilità Massimo Rogora sul tema della viabilità in zona tribunale lascia trasparire uno scontro politico tra Lega e Fratelli d’Italia. «Quello è uno dei punti più congestionati di Busto Arsizio – la replica nel merito – posso rivendicare di aver voluto la rotatoria di largo Giardino ma non ci sono sperimentazioni né grandi operazioni. Anzi, mi scuso con i residenti di non essere ancora partito con i miei progetti in quella zona».

Scontro elettorale?

Dietro al comitato spontaneo per la viabilità della zona Cinque Ponti, Tribunale e Stazione Fs, il leghista Max Rogora ci vede lo zampino della politica. «Penso siano di Fratelli d’Italia». E il riferimento è ad uno dei portavoce del comitato, Rosario Manto. «Mi sembra un’iniziativa spontanea come i tulipani che durano pochi giorni e poi abbassano la testa in attesa di un altro periodo di fioritura – rimarca l’assessore – se dovessi pensare alle elezioni, non farei nulla e non romperei più le scatole ai cittadini e ai residenti. Ma siccome sono Max Rogora fino all’ultimo giorno del mio mandato continuerò a lavorare, per seguire le indicazioni di sicurezza e fluidità del traffico».

«Aspetto proposte»

Si tratterebbe dunque di “fuoco amico” in maggioranza, anche perché il partito del sindaco aveva già “sfidato” l’assessore alla partita proprio sul tema della viabilità in zona tribunale dopo la realizzazione della rotatoria di largo Giardino. Ma da Rogora arriva comunque un’offerta di collaborazione: «Lunedì (12 aprile) alle 15 sono disposto ad incontrare cittadini e residenti per valutare la situazione della zona attorno al tribunale e alla stazione, dove c’è un intasamento assurdo di automobili e ci sono problemi di sicurezza da risolvere». E una sfida: «Aspetto proposte, se ne hanno e se non hanno come vero obiettivo quello di non toccare niente – la replica al comitato che ha dichiarato di voler aspettare la prossima giunta per una riqualificazione complessiva della viabilità – ma forse sanno che il prossimo assessore avrà poco da fare, visto che stiamo risolvendo molti problemi».

La “variante Ascari” di Largo Po

Anche il segretario cittadino della Lega Francesco Speroni, pur non “violando” la consegna del silenzio stampa, segnala che la “variante Ascari” (come il comitato ha ribattezzato la “chicane” di Largo Po per chiedere dei dossi contro la velocità) a Monza è stata «introdotta allo scopo di rallentare le auto». Il paragone, dunque, non starebbe in piedi. «Le chicane servono per rallentare i rettilinei» aggiunge Max Rogora, che nel merito non si tira indietro: «I rialzi dove ho potuto li ho realizzati, come i passaggi pedonali luminosi o lampeggianti e le piste ciclabili, dove sono riuscito. E ringrazio il sindaco e la giunta perché, da assessore “senza portafoglio”, tutto quello che posso fare è con la loro approvazione». E ancora: «Mi accusano di fare azioni a macchia di leopardo, ma non è vero – spiega – in quella zona le uniche operazioni sono il senso unico in via Beccaria, ma perché chi abita in quella zona mi ha segnalato problematiche, e le modifiche alla sosta in viale Diaz dove ci sono pericoli per i pedoni e per le code che si formano».

Le proposte per il futuro

Tanto che l’assessore vorrebbe fare di più. «Mi scuso per non essere ancora partito con i miei progetti in una zona che ha molte criticità relative ai parcheggi – afferma Rogora – non c’è più un posto auto, serve il disco orario perché in nessuna città attorno al tribunale e alla stazione ci sono così tanti posti auto “bianchi”, e fosse per me toglierei le macchine per fare piste ciclabili. Perché io al primo posto metto pedoni, ciclisti, disabili, e tutte le utenze fragili, non gli automobilisti». E rilancia l’idea di assegnare posti per i residenti nel multipiano di via Volturno, ma anche quella del doppio senso in via Volturno, «per consentire a tutto quel quartiere di uscire in sicurezza sulla rotatoria e non rischiare su viale Diaz».

«Dossi in Largo Po: è la variante Ascari di Busto». Nasce un comitato per la viabilità

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