Dopo aver letto tutti gli articoli in merito alla vicenda di Paolo Efrem volevo esprimere la mia opinione personale e non politica, perché ho visto troppe letture politiche che ci portano un po’ fuori strada.
Non conoscendo minimamente il Sig. Efrem faccio parte del popolo che guarda, legge, si interroga, vede la gara sui social a chi la spara più grossa tra “amici” e “nemici” del Sig. Efrem amici e nemici dell’ultim’ora, chi gli era amico poi diventa nemico o viceversa…
In questo triste “pot pourri” non ho visto però molte persone che cercano di unire anziché dividere, perché in realtà il popolo è dalla stessa parte: gli interessa solo che chi ha sbagliato paghi, sia esso il Sig. Efrem o il Magistrato o l’inquirente.
Alla maggior parte del popolo, quella onesta, (perché come diceva lo striscione della marcia della legalità a Lonate Pozzolo, “gli onesti sono di più”) interessa solo che venga assicurato alla Giustizia chi infrange il codice civile e penale, nulla di più.
Il popolo vuole Giustizia e Verità per questa vicenda, nulla di più.
Al popolo onesto la mafia non piace perché non paga le tasse, non timbra il cartellino e usa violenza.
Al popolo delle dichiarazioni politiche non gliene può “fregar de meno”.
La popolazione bustocca credo, voglia solo lavorare in santa pace, pagare le tasse, avere i servizi adeguati e poter far circolare liberamente in città i propri figli o anziani senza che vengano derubati o sgozzati il giovedì sera in centro.
Quando finirà la sete di Giustizia e Verità del popolo vuol dire che dobbiamo iniziare a preoccuparci, e quindi oggi non vedo ragioni per questa preoccupazione.
Sono invece personalmente preoccupato perché nella città industriale e operosa nella quale vivo pare stiano aumentando i geni dell’illegalità (e non mi riferisco solo a questa vicenda) e i fans di Irene Grandi quando diceva che “il lavoro fa male, lo dicono tutti”.
Francesco Attolini
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