Campagna vaccinale Covid, Bertolaso: «A Viggiù priorità ai frontalieri»

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VIGGIU’ – Varianti Covid: nuovo piano vaccinale per Regione Lombardia nel tentativo di arginarne la diffusione. Lo hanno ribadito oggi, mercoledì 24 febbraio, il presidente Attilio Fontana, il vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti e l’assessore alla Protezione Civile Pietro Foroni. Presenti, all’incontro con la stampa, anche Guido Bertolaso (nella foto), responsabile della campagna vaccinale della Lombardia, e Giovanni Pavesi, direttore generale dell’assessorato al Welfare.

Arginare la diffusione delle varianti

«Dobbiamo tentare nuove strade con coraggio», ha detto proprio Bertolaso. La priorità adesso è contrastare la diffusione delle varianti in particolare quella inglese esplosa letteralmente  nel Bresciano, tanto che l’intera provincia di Brescia e i comuni bergamaschi di di Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso sono stati inseriti in una zona arancio rafforzata. Nello specifico, pur garantendo tutte le somministrazioni alle persone anziane con più di 80 anni, le autorità regionali lombarde hanno deciso di dirottare in via prioritaria i vaccini in quelle aree ritenute particolarmente critiche. A Viggiù la priorità, complice la vicinanza con la Svizzera, sarà quindi data ai frontalieri che saranno tra i primi a ricevere il vaccino nell’ambito della campagna di somministrazione di massa che coinvolgerà tutti gli abitanti del Comune in blocco.

La strategia di Ats Insubria

Le somministrazione del vaccino anti-covid nel comune di Viggiù prenderà avvio nei prossimi giorni. Saranno convocati gli over 80, poi, a seguire la fascia da 66 a 79 anni e successivamente i soggetti tra 18 e 65 anni. Lo comunica Ats Insubria. Caratteristica peculiare della strategia vaccinale per quest’area è proprio l’estensione alla fascia di popolazione attiva dai 18 ai 65 anni. Questo target è costituito da una rilevante percentuale di frontalieri e l’inclusione di questa categoria rientra quindi in una azione di sanità pubblica volta a contrastare la diffusione delle varianti. L’obiettivo è ampliare la platea dei soggetti immunizzati e proteggere i cittadini più fragili che, per ragioni cliniche, non possono essere sottoposti a vaccinazione. Sono in corso di definizione gli aspetti organizzativi e le modalità di adesione per i cittadini nella fascia di età 18-79, che verranno resi noti con successiva comunicazione anche attraverso il portale di Ats Insubria.

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