Lonate vota il divorzio da Ferno. E’ ufficiale la fine dell’Unione

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LONATE POZZOLO – La stazione ferroviaria costruita da Ferrovienord sul confine tra Lonate Pozzolo e Ferno è ormai l’unica cosa che tiene uniti i due Comuni. Il consiglio comunale lonatese, con i soli voti della maggioranza di “Uniti e liberi”, ha votato il recesso dall’Unione. E’ il primo passo ufficiale verso lo smantellamento dell’ente, un processo che dovrebbe concludersi entro un anno.

La maggioranza

L’Unione dei Comuni, nata nel 2001, cesserà di esistere. Sull’esempio di altri Comuni della provincia di Varese che si sono fusi, dopo vent’anni di “fidanzamento” c’è chi avrebbe scommesso che Ferno e Lonate avrebbero fatto il passo successivo esaltando i punti in comune per fare il grande salto. E invece Lonate, con una scelta unilaterale, ha compiuto la scelta diametralmente opposta. Le ragioni le ha spiegate l’amministrazione del sindaco Nadia Rosa in più di un’occasione definendo l’Unione ormai «un carrozzone», le ha ribadite numeri alla mano l’assessore al Bilancio Angelo Giuseppe Ferrario durante la Commissione Affari generali due settimane fa, le ha confermate la capogruppo di maggioranza Tania Manfredelli durante il dibattito consigliare. «Siamo la maggioranza del cambiamento, che dà una svolta, che mette un punto a quanto è stato fatto prima e non andava bene: ci prendiamo la responsabilità della scelta», ha detto, ricordando che l’Unione altro non era che un terzo ente che dava vita «a un ginepraio di delibere amministrative, documenti e moltiplicando i tempi. Per cosa? Per tenere in piedi un carrozzone che, per onestà intellettuale, non si può dire che abbia dei ricavi e delle entrate? L’Unione ha solo le sanzioni, che in un mondo utopico e virtuoso sarebbero pari a zero. La polizia locale è un servizio che continuerà meglio sul territorio e non servirà a fare multe inutili a Malpensa».

L’opposizione

Le opposizioni da mesi tentano inutilmente di far cambiare idea all’amministrazione Rosa. Ci hanno provato anche l’altra sera. Michele Rusconi (Grande Nord) ha definito la Dis-Unione «un azzardo», Mauro Andreoli (Forza Italia) «una crisi al buio dagli esiti futuri incerti». Ha aggiunto la compagna di partito Ausilia Angelino: «Con questa scelta siamo certi che la nostra polizia locale verrà sminuita». Contraria anche Claudia Fraccaro, seduta nei banchi di opposizione da Indipendente: «Sono convinta che fra qualche anno qualcuno della maggioranza si accorgerà di aver preso stasera la decisione sbagliata».

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