Lonate e Ferno verso il divorzio. Fraccaro: «Una prospettiva totalmente irrazionale»

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LONATE POZZOLO – «Ho appreso dall’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale e dal comunicato stampa apparso sui giornali che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nadia Rosa ha realmente intenzione di sciogliere l’unione». A parlare è Claudia Fraccaro, consigliere d’opposizione a Lonate Pozzolo, eletta nel 2018 con Forza Italia ma ora seduta sui banchi di minoranza da indipendente. Anche lei interviene sul sempre più certo divorzio fra Lonate e Ferno, che andrà a sancire la fine dell’Unione. «Giravano voci – prosegue – ma pensavo davvero che non fossero veritiere, vista la totale irrazionalità di una tale prospettiva».

I profitti dell’Unione

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Claudia Fraccaro

Fraccaro si schiera dalla parte dell’Unione. E spiega i motivi con un ragionamento che parte da lontano: «Facciamo un passo indietro e torniamo ai principi ispiratori dell’Unione. Tutto deriva da normative nazionali che a partire dai primi anni 2000 incentivavano la condivisione di servizi tra Comuni finalizzati a creare le premesse per una loro fusione. Il tutto per l’ottimizzazione dei servizi e la riduzione dei costi, grazie alle economie di scala che si sarebbero ottenute spalmando i costi fissi di struttura su un maggior numero di abitanti». In sostanza, la consigliera rispolvera i vecchi tempi, ricordando i motivi che spingevano i Comuni a unirsi. Si parla di «nobili principi», secondo i quali «l’amministrazione Canziani – dell’epoca – portò a compimento la realizzazione dell’Unione tra i comuni di Lonate, azionista al 64%, e Ferno, azionista al 36%». Con i suoi frutti: «L’Unione ha ricevuto, in questi ultimi 20 anni, molti contributi regionali (si parla di oltre 4 milioni di euro)». E soprattutto in ambito aeroportuale, dove «la gestione dell’attività di controllo del traffico, svolto dai vigili dell’Unione, ha permesso di incassare svariati milioni di euro all’anno dalle sanzioni erogate. E sostenendo costi per salari e stipendi dei vigili, gestione vetture e simili, che permettevano ogni anno di avere utili». E ancora: «Anche il bilancio di previsione del 2020/2022 pare che porti profitto ad entrambi i Comuni, senza dimenticare che l’Unione beneficerà dei Ristori per circa un milione di euro, di cui 350mila già riscossi».

«Rafforzare l’Unione e incassare le multe non riscosse»

Prosegue così, Fraccaro: «Negli ultimi anni, le amministrazioni di centrodestra non hanno mai creduto realmente nelle finalità dell’Unione. Hanno favorito una continua riduzione dell’organico, forse condizionate da puerili campanilismi, forse per mancanza di visioni lungimiranti e forse spaventate dalla riduzione del traffico aeroportuale, verificatosi a metà dell’attuale decennio. Traffico che andò poi progressivamente ad aumentare sino al raggiungimento dei numeri record dell’anno 2019». Da qui, prosegue la consigliera, «ci si trovò quindi nella situazione di fornire servizi e dover gestire la riscossione di migliaia di contravvenzioni senza avere sufficiente personale. Prova ne è il fatto che, dai bilanci, si evidenziano crediti per multe non riscosse di milioni di euro». Tanto che Fraccaro parla di un «enorme potenziale tesoretto». E «con un minimo di lungimiranza e fiducia nel futuro – aggiunge – la giusta scelta di un’amministrazione capace e avveduta dovrebbe essere quella di rafforzare l’Unione, implementando l’organico con persone dedicate a tale scopo». Come esempio prende «il costo lordo di impiegato, che si aggira sui 35/40 mila euro l’anno», traendone le conseguenze: «Penso che ci sia un ampissimo margine di manovra per assicurarsi la certezza di portare nelle casse dell’Unione buona parte delle multe non riscosse, pur con tutte le difficoltà che la riscossione presenta».

Un’anomalia

Ci sono altre considerazioni a favore del mantenimento dell’Unione. Non ultimo «il fatto che la situazione attuale è tutta sbilanciata a favore di Lonate, che partecipa al 64%, mentre Ferno al 36%». E anche «la presidenza spetta sempre a Lonate, senza mai aver avuto nell’ultimo ventennio un’alternanza». La conseguenza, per Fraccaro, è che «Lonate abbia la maggior parte dei profitti, ottenuti dalle multe di Malpensa, nonostante il Terminal 1 ricada sul territorio di Ferno». In un gioco di vantaggi e svantaggi, la consigliera prende posizione: «Questa è un’anomalia, in quanto i ricavi arrivano grazie ai territori della minoranza e ne beneficia di più la maggioranza. Lonate dovrebbe tenersi ben stretta questa condizione, non certo abbandonarla».

Gli effetti della scissione

Fraccaro entra anche nel merito della proposta avanzata da Rosa, quella di fare una convenzione con Ferno per la gestione comune del servizio dei vigili: «A mio avviso è solo un’ipotesi nella testa della sindaca, tanto che il sindaco Gesualdi ha già confermato che non avallerà tale soluzione nel caso si dovesse giungere ad uno scioglimento, peraltro da lui non voluto». E affonda: «Ferno potrà scegliersi autonomamente partners sicuramente più affidabili che non perderanno l’occasione di sfruttare una tale opportunità». Concludendo, quali saranno gli effetti della scissione? «Lonate non ridurrà i costi, si porterà a casa obbligatoriamente 4 ufficiali di categoria elevata (quindi stipendi alti), 2 agenti, 2 impiegati dell’ufficio del personale, un responsabile del ced, oltre ai responsabili della ragioneria e informa giovani, il 64% del personale assunti dall’Unione ed i costi della struttura». Per Fraccaro, Lonate andrà rimettendoci, perché «perderà tutti gli introiti di Malpensa». Invece Ferno potrà «tranquillamente andare avanti, implementando la propria attività, sicuramente con nuovi partners, beneficiando di tutti gli introiti di Malpensa».

Un’operazione «miope»

«Questa operazione non può che essere definita miope», conclude schietta Fraccaro: «E’ priva di una visione a lungo termine e vanificatrice dei principi ispiratori della normativa nazionale. Si perderanno i finanziamenti regionali. Si abbandonerà definitivamente l’ipotesi di una fusione tra i comuni di Lonate e Ferno. Si avrà minor prestigio e visibility nei confronti delle amministrazioni provinciali e regionali. Si rinuncerà a presidiare un territorio così importante come Malpensa, lasciando a Milano la possibilità di aumentare il proprio influsso». Per la consigliera, le difficoltà che questo 2020 ha messo ben in evidenza «non devono spaventare», perché sono «provvisorie» e «non rappresentano la realtà futura. Se si scende da questo treno, non ci sarà mai più la possibilità di risalirvi e la responsabilità politica a carico di questa amministrazione sarà pesantissima». Conclude con un appello rivolto direttamente ai lonatesi: «Aprite gli occhi, incitiamo l’amministrazione a impegnarsi per rafforzare l’Unione e farla finalmente funzionare al meglio, sfruttando ogni sua potenzialità. Se non blocchiamo questo scioglimento, sicuramente a medio termine, per forza, le conseguenze saranno un aumento delle tasse per i cittadini di Lonate».

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