Virus e chiesa vuota. A Gorla Maggiore il parroco chiede l’obolo porta a porta

GORLA MAGGIORE – Emergenza sanitaria, ma anche economica. Secondo quanto scrive il parroco don Valentino Viganò in una lettera inviata a tutti i fedeli del paese in cui chiede “di essere più generosi“, poiché con la sospensione della celebrazione delle messe sono crollate le entrate delle offerte. Ma i lavori che il sacerdote sta sostenendo a vantaggio della comunità vanno avanti. E vanno pagati.

Una lettera che divide il paese

Poche righe ma che stanno facendo molto discutere. L’intero paese. Anche sulla pagina Facebook dedicata al paese, dove a causa di qualche commento piuttosto ruvido, sono stati bloccati i commenti della discussione. Ma il punto non è questo.

Don Valentino apre l’invito spedito ai fedeli ricordando che il “tempo di quaresima ci invita alla carità. Contribuire alle necessità della nostra parrocchia è un modo per essere generosi con Dio”. E prosegue, senza specificare quali siano esattamente, che “i lavori del secondo lotto stanno procedendo veloci e siamo prossimi alle scadenze di pagamento”. Per venire infine al dunque: “Oggi vi chiedo di essere più generosi del solito: i giorni di coronavirus, con la sospensione delle messe, hanno causato una perdita economica anche alle nostre finanze“.

La lettera si chiude avvisando i fedeli che gli incaricati della parrocchia passeranno nelle varie contrade del paese per raccogliere l’obolo. Chiosa seguita dal calendario che specifica le differenti contrade di Gorla Maggiore.

Di fronte alla richiesta del parroco la comunità si è divisa. Ma il sacerdote, raggiunto telefonicamente anche da Malpensa24, oltre a non voler commentare il contenuto della lettera, evita di spiegare anche di quali lavori si tratta. Che presumibilmente sono quelli in corso per recuperare l’ex oratorio femminile.

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