Processo Legnano, il Comune chiede i danni. E Lazzarini l’assoluzione

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LEGNANO – Il Comune di Legnano chiede i danni e si associa alla richiesta di condanna ( a 3 anni e 6 mesi per Fratus e Cozzi e a 3 anni per Lazzarini) già formulata dal pm Nadia Calcaterra. E così fanno le altre due parti civili costituitesi in giudizio nei confronti dell’ex sindaco di Legnano Gianbattista Fratus, del suo vice Maurizio Cozzi e dell’ex assessore ai Lavori Pubblici Chiara Lazzarini. 

Danno di immagine per l’ente

Per il legale del Comune il reato più grave, tra quelli contestati, è quello di corruzione elettorale del quale è chiamato a rispondere il solo Fratus. Non solo, l’avvocato, che ritiene i capi di imputazione «Ampiamente provati», aggiunge: «C’è stato un danno dal punto di vista dell’immagine dell’ente e della città agli occhi dei cittadini legnanesi e di tutti gli italiani ma ha anche dovuto vivere quasi un anno di commissariamento».

Non erano gare

Subito dopo ha preso la parola il difensore di Lazzarini, Enrico De Castiglione, che ha chiesto, al termine della sua incisiva “arringa”, la completa assoluzione per la propria assistita. «Non è stata provata – ha detto il legale – Che le procedure come quelle contestate siano gare. Non ci sono nemmeno sentenze pregresse in questi termini». E qualora vi fossero elementi per considerare i “procedimenti” imputati delle gare «tutti all’epoca ritenevano che la procedura in questione fosse meramente idoneativa». Di qui la richiesta di assoluzione per Lazzarini che avrebbe, come tutti, soltanto puntato all’individuazione «Dei candidati meglio preparati».

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