Zanzi – Paris, quella strana coppia che agita il Partito Democratico di Varese

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VARESE – Daniele Zanzi e Luca Paris, ovvero la strana coppia (politica) della quale si è parlato, in maniera critica, durante la direzione del Partito democratico di Varese, che si è riunita l’altra sera. Al termine della quale è stata messa ai voti la relazione del segretario Luca Carignola che, ha incassato 26 voti favorevoli e un astenuto: Luca Paris.

Paris e… dispari

Fanno parte della maggioranza Galimberti. Ma, negli ultimi tempi sempre più di frequente, rappresentano la voce fuori dal coro di Palazzo Estense. Su temi che li vedono allineati. Ultimo in ordine cronologico la querelle di via Selene. Sono Daniele Zanzi, vicesindaco e punto di riferimento del gruppo civico Varese 2.0 e Luca Paris, piddino, da sempre fedele al partito, ma, a quanto pare, non alla linea dei dem varesini.

Lontani per la storia politica personale, ma che li ha visti alleati nella coalizione che ha portato alla vittoria Davide Galimberti quasi cinque anni fa. Vicini, soprattutto nelle ultime settimane, nell’essere critici su temi rispetto ai quali la direzione del partito ha chiesto (non a caso, dicono i ben informati) una maggior coesione.

E di Zanzi, ma anche di Paris (presente alla direzione riunitasi ancora una volta a distanza causa emergenza Covid) si è parlato a lungo l’altra sera. Con toni non accesi ma critici. La riunione è stata un po’ come il tagliando che si fa al motore di un’auto prima di un viaggio impegnativo per controllare che sia tutto a posto. E se per lo più gli ingranaggi girano per il verso giusto, ovvero nella preparazione della prossima sfida elettorale, qualche sassolino è stato rilevato.

Spine nel fianco o voci soliste?

Rispetto a Varese 2.0 che, racconta chi ha vissuto la direzione, “ancora non abbiamo esattamente capito che intenzioni abbia. E nonostante il Partito Democratico sia convinto di proseguire il percorso avviato alle ultime elezioni e portato avanti durante l’intero mandato Galimberti”. E se Zanzi e il suo gruppo dicono di essere in attesa di un cenno da parte dei dem, i piddini al contrario sostengono che a nicchiare siano proprio i civici, i quali non hanno mai risposto all’invito di sedersi attorno a un tavolo e discutere.

Critiche sono state mosse anche nei confronti di Luca Paris, che su via Selene si è mosso più da “opposizione interna” che – dicono –  “da critico costruttivo”. Pare, infatti, che non tutti abbiamo digerito le ultime prese di posizione, con tanto di partecipazione a titolo personale alle iniziative riguardanti via Selene. Insomma un agitarsi quello del consigliere che rischia di far passare la sua posizione come la linea ufficiale del partito quando non è così. E se, occorre dire, Paris dal canto suo ha spiegato il proprio pensiero sul progetto e confermato fedeltà alla linea dei dem, dall’altro (qualcuno sembra averglielo chiesto ndr) non ha fatto alcun passo indietro.

E a conferma di ciò ci sarebbe anche il voto di astensione dello stesso Paris sulla relazione del segretario cittadino Luca Carignola. Dove non si fa alcun riferimento personale, ma si parla della volontà di una maggior coesione e univocità di prese di posizioni rispetto al lavoro che sta portando avanti la maggioranza a Palazzo Estense.

Movimento di lotta e di governo

Un voto, l’astensione, che di fatto isola Paris e alimenta il dubbio che comunque gira tra i dem: “Come mai tutte queste critiche sollevate dai due esponenti della maggioranza saltano fuori proprio ora su un progetto esistente da anni e risaputo?“.

La risposta vera la conoscono solo i protagonisti. Anche se qualcuno ha il sospetto che all’interno di Varese 2.0 c’è chi stia tentando di far diventare la querelle su via Selene ciò che qualche anno fa è stata la questione del parcheggio della Prima Cappella. Vicenda che di fatto diede forza, coraggio e peso al gruppo civico. E che la strategia politica sia quella di proporsi come realtà di “lotta e di governo” per pesare in fase (che arriverà, è chiaro che arriverà) di trattativa. Giochino che l’ultima direzione del Partito democratico varesino ha di fatto “sgamato” e iniziato a smontare.

Squadra che ha vinto non si cambia, ma si allarga

Il dibattito sull’asse Zanzi – Paris è certamente il retroscena più gustoso. Ciò che il partito invece fa ufficialmente passare è la strategia per l’ormai prossimo appuntamento elettorale. L’obiettivo dei dem è plasmare una coalizione che contempli i gruppi politici e civici che hanno permesso di strappare nel 2016 la guida della città al centrodestra. E allargare a coloro che, pur non avendo rappresentanza in consiglio, hanno condiviso il lavoro della squadra di Davide Galimberti. Oltre a voler dare vita a una lista che contempli militanti, consiglieri uscenti, ma anche simpatizzanti, non iscritti al partito e personalità della società civile.

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