ZTL allargata, dopo il test scatta la petizione: a Busto 60 negozianti dicono no

BUSTO ARSIZIO – Il test sulle pedonalizzazioni in piazza Garibaldi e piazza Trento e Trieste ha già ottenuto un effetto, quello di mobilitare i commercianti del centro contro ogni ipotesi di allargamento della ZTL. Sono già 60 le firme raccolte tra i negozianti del “salotto” di Busto Arsizio per «protestare contro il provvedimento di chiusura del traffico» e chiedere all’amministrazione comunale che piazze, vie limitrofe e parcheggi rimangano come sono, onde evitare ulteriore chiusure di negozi».

Il precedente

Poco più di un anno fa, quando il dibattito sul piano urbano del traffico rilanciò il tema delle pedonalizzazioni parziali di piazza Garibaldi (il tratto davanti alla fontana) e di piazza Trento e Trieste (la metà che si affaccia sui portici), furono in 38 a firmare un appello inviato al sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali per chiedere che «tutto rimanga come è ora, come è da sempre». Annunciando peraltro di essere pronti a «chiedere i danni» nel caso in cui eventuali modifiche provochino effetti negativi per i negozi che si affacciano sulle due piazze.

Il rilancio

Ora la mobilitazione riparte, dopo il test-shock di giovedì 22 settembre, nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, che ha completamente chiuso alle auto entrambe le piazze, provocando irritazione e proteste tra i commercianti che gravitano in centro e nelle immediate vicinanze. Così la petizione-appello è stata rilanciata, promossa in primis da Riccardo Rizzotti, titolare del negozio di abbigliamento Riki-Niki, e da Maria Albina Turissini, della cartoleria Rebesco. Due attività che si affacciano su piazza Trento e Trieste, che hanno toccato con mano gli «effetti negativi» dello stop alle auto. Il timore espresso dai negozianti è che l’allargamento della ZTL possa rappresentare «il colpo di grazia» per il commercio cittadino.

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