Caravate accoglie don Mario Zappella, parroco anche di Gemonio

CARAVATE – «Attraverso il suo esempio possiate riconoscere i segni dell’amore del Signore per poi, nella sua voce, riconoscere la sua Parola e nei suoi gesti la sua potenza». Questo l’augurio rivolto dal vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, ai fedeli delle comunità parrocchiali di Caravate e Gemonio riuniti ieri (sabato 24 settembre) nella chiesa parrocchiale dei Santi Giovanni Battista e Maurizio per partecipare alla cerimonia di presa di possesso delle due parrocchie da parte del nuovo parroco, don Mario Zappella.

L’ingresso in Comunità

Presentando il cinquantottenne sacerdote originario di Gorlago, in provincia di Bergamo, che negli ultimi sei anni ha amministrato le parrocchie di Sala Comacina e Colonno, il porporato ha detto: «Si tratta di un sacerdote che abbiamo accolto nella nostra diocesi dopo aver vissuto una bella e feconda esperienza missionaria “ad gentes” nel Pime (Pontificio istituto missioni estere), quindi esperto di altri metodi di evangelizzazione».

Mentre le note della Filarmonica Caravatese cercavano di riscaldare la prima fredda e piovosa giornata autunnale, don Mario è stato accolto e salutato sul sagrato della chiesa dai sindaci di Caravate, Nicola Tardugno, e Gemonio, Samuel Lucchini, e dal vescovo Cantoni che gli ha consegnato le chiavi delle due chiese. Per le due comunità, quella di ieri è stata senza dubbio una giornata storica. Il nuovo prevosto di Caravate sarà infatti anche parroco di Gemonio e le due comunità formeranno una nuova comunità pastorale. Salutando il nuovo parroco, il sindaco di Caravate, dopo aver evidenziato che «purtroppo in quindici anni abbiamo visto passare cinque sacerdoti», gli ha augurato «che possa mettere delle forti radici connotate dalla pragmaticità bergamasca e che queste possano trovare un forte ancoraggio in questa comunità per poterci portare avanti nelle nuove sfide che ci attendono».

Due Comunità da unire

Anche Angela Pili, rivolgendo il saluto di benvenuto al nuovo prevosto a nome del consiglio parrocchiale, ha sottolineato che il processo di armonizzazione tra le due parrocchie «non sarà facile perché le due comunità vengono da percorsi diversi e, anche socialmente sono differenti per le vicende civili, per le conseguenze di chiusure di attività lavorative e per le caratteristiche delle realtà associative che si sono sviluppate». Alla sua prima omelia, don Mario, citando una frase del fondatore di Comunione e liberazione, don Luigi Giussani, ha rivolto un invito ai suoi nuovi parrocchiani: «Continuate, o cominciate, o riprendete a farvi mendicanti della grazia del Signore lasciandovi guidare da Maria Santissima e da tutti i Santi, i reali eroi e immagine luminosa e più bella della Chiesa».