Varese, Asst Sette Laghi: «Dalla Cgil parole di rabbia. Ora serve razionalità»

VARESE – «La rabbia e l’irrazionalità che trovo nelle parole della Segretaria Fp Cgil non mi appartengono e non inizierò ora a lasciarmi travolgere – risponde così il direttore sanitario, Lorenzo Maffioli alle critiche dei sindacati – Piuttosto, serve lucidità e tempestività per far fronte all’emergenza in corso, come abbiamo appreso dall’esperienza maturata nella primavera scorsa quando, complice certamente una situazione meno dirompente dell’attuale, la nostra Azienda è riuscita ad offrire assistenza ad oltre 1200 pazienti affetti da Covid-19, il 25% dei quali provenienti da altre zone, mantenendo al contempo il proprio ruolo di centro di riferimento regionale per le patologie tempo-dipendenti».

L’unità di crisi è un orgoglio

«La chiave di questo risultato, di cui sono particolarmente orgoglioso – continua Maffioli – è l‘Unità di Crisi, un gruppo di lavoro che riunisce circa 25 professionisti che rappresentano i vari settori strategici aziendali. Clinici di grandissimo spessore ne fanno parte, insieme alle direzioni mediche, ai primari dei reparti e servizi più coinvolti e ai dirigenti dei settori chiave, dall’Ingegneria clinica al provveditorato, dall’ufficio tecnico alla farmacia finanche alla comunicazione. L’Unità di Crisi si riunisce due volte al giorno, tutti i giorni della settimana, sabato e domenica compresi, e i suoi componenti sono in contatto costante attraverso vari canali. Condividiamo dati, ipotesi, criticità, possibili soluzioni. E’ in questa sede corale che nascono le decisioni, che si concorda ogni mossa. E grazie a questa integrazione tra tutti i settori abbiamo affrontato l’emergenza attuale al meglio delle nostre possibilità. Fino al 26 ottobre abbiamo accolto e curato un numero sempre crescente di pazienti covid+ senza ridurre le altre attività, certamente grazie alla straordinaria professionalità e responsabilità dei nostri operatori, a tutti i livelli. Il numero costante di pazienti da ricoverare ogni giorno, però, che ora si attesta a circa cinquanta, di cui 28 di media al giorno al netto delle dimissioni, ci ha costretto a sospendere l’attività chirurgica in elezione e a dilatare al massimo la capacità ricettiva del Circolo. Quotidianamente, abbiamo riconvertito reparti, aperto ulteriori posti letto, trasferito attività per accogliere sempre più pazienti bisognosi di cure. Se il 27 ottobre scorso i degenti positivi al Sars CoV- 2 erano 161, oggi sono oltre 370, e in costante aumento. Da oggi, infatti, abbiamo iniziato ad accoglierli anche nella sede di Angera, avendo saturato il Circolo. In questo contesto è facile immaginare che ogni ora è preziosa e mi rincresce non averla potuta dedicare all’ascolto attento e solidale che auspica la segretaria di Fp Cgil, che probabilmente non ritiene attendibili i miei 25 interlocutori costanti».

Il dg Bonelli

«Sul fronte del personale – tiene ad aggiungere il dg Bonelli – conosco perfettamente lo sforzo che stanno compiendo nei reparti, so cosa significa fare turni da 12 ore, perché li vivo in prima persona e senza riposo. Tengo comunque a precisare che la nostra azienda è da mesi impegnata in un’intensa campagna di assunzioni che ha portato a bandire concorsi e ad attingere alle conseguenti graduatorie, fino ad esaurirle. I rappresentanti sindacali ne sono sempre stati informati, così come sono stati resi edotti del fatto che altri concorsi sono ora aperti, sia per medici di varie discipline, sia per infermieri, da cui potremo trarre graduatorie a cui attingere per reperire rinforzi».

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