Contributi alle società sportive: manca la Pro Patria. A Busto un altro caso

BUSTO ARSIZIO – Nei giorni scorsi la giunta ha deliberato l’erogazione anticipata di 110.000 euro di contributi a favore delle società sportive bustocche per l’attività giovanile svolta nella stagione 2019/2020. Fin qui tutto bene, specie alle luce delle difficoltà riscontrate da diversi club cittadini, come giustamente sottolineato dall’assessore allo Sport Laura Rogora: «La stagione sportiva è stata fortemente segnata dall’emergenza sanitaria: le società sportive, dopo uno stop forzato durato diversi mesi, si son ritrovate, nella ripresa delle attività, a sostenere costi non previsti per far fronte agli adeguamenti richiesti dalla normativa e dai protocolli federali: per cercare di sostenerle concretamente abbiamo assegnato i contributi con qualche mese di anticipo rispetto al solito, senza ridurre l’importo totale rispetto all’anno scorso».

E la Pro Patria?

Ma come tutte le cose buone, c’è un ma. Nella lista delle società che hanno beneficiato dei contributi non compare la società più rappresentativa della città, ovvero la Pro Patria, che ogni mese spende 30mila euro di tamponi per la prima squadra, oltre agli affitti per far giocare le proprie giovanili fra Gallarate, Turbigo e Olgiate Olona. Un’assenza pesante che rischia di innescare l’ennesima polemica a distanza con Palazzo Gilardoni, a poche settimane peraltro dalla tristemente nota vicenda del bando del campo di via Valle Olona, dopo la cessione del titolo di serie D dal Busto 81 al Varese.

Il contributo? Va richiesto

Leggendo nelle more del provvedimento si percepisce che il contributo, riservato alle società in base al numero degli iscritti (con particolare attenzione ai tesserati under 14 e più in generale all’attività giovanile), non ha delle particolari limitazioni per chi svolge attività sportiva a Busto, se non un requisito base: va richiesto.

Una telefonata…

Per deduzione, insomma, immaginiamo che la Pro Patria non abbia evidentemente presentato la richiesta nei tempi previsti, ma qui si apre un’altra pesante considerazione di carattere relazionale. E’ mai possibile che la società più rappresentativa di Busto Arsizio, nonché l’unica squadra professionistica della provincia di Varese, non venga proprio considerata? E’ mai possibile, sulla scorta della vicenda Busto 81-Varese (da cui la politica di Busto è uscita a pezzi nel confronti della politica del capoluogo), che nessun politico sia stato in grado di prevenire (con una semplice telefonata) l’ennesimo caso? Ed è mai possibile che ad oggi, aldilà di un’inelegante lettera congiunta di sindaco e assessore, nessun esponente della maggioranza abbia ancora contattato Patrizia Testa per provare quantomeno a ricucire uno strappo che rischia seriamente di trascinarsi alle elezioni di maggio?

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Busto contributi Pro Patria – MALPENSA 24